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Napoleone: eroe francese tra mito e realtà

Napoleone Bonaparte, imperatore francese di origini toscane da parte della madre, nasce ad Ajaccio il 15 agosto 1769, ha avuto un educazione militare presso uno dei più prestigiosi collegi francesi.

Brillante politico, stratega e militare, su di lui, attraverso i secoli, sono girate delle leggende alcune false e altre vere. Qui riportiamo le più famose:

1. Si è sempre detto che Napoleone fosse basso, sì, ma non “così” basso, infatti era alto circa 1,68 cm, 3 centimetri più della media dei francesi del suo tempo. Questa diceria venne fatta circolare dagli inglesi per sminuirne la fama sui campi di battaglia.

2. Non è neppure vero che rubò la Gioconda di Leonardo, il dipinto è stato portato in Francia dal 1517 proprio dall’autore. Napoleone, grande appassionato d’arte nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e in seguito la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre. La storia del furto nasce dal fatto che i soldati napoleonici saccheggiarono davvero alcune opere d’arte durante la campagna d’Italia.

3. Durante le spedizioni militari si è iniziato a sperimentare il cibo in scatola grazie al pasticciere francese Nicolas Francois Appert, il quale ideò un metodo di cottura del cibo in vasetti in vetro a chiusura ermetica. 

4. Tra il 1800 e il 1804 iniziano le riforme del Codice Civile (detto anche Codice Napoleone). Tra le leggi c’era la totale sottomissione della donna all’uomo, ma le controversie coniugali potevano essere risolte con il divorzio. Napoleone diede il via ai licei riservati a giovani di buona famiglia o di eccezionale talento. Come oggi, l’istruzione superiore era finanziata dagli investimenti dallo Stato e dalle tasse dei cittadini e i docenti erano dipendenti dello Stato.

Oltre ai successi militari e politici, Napoleone è famoso per la sua grandissima sconfitta di Waterloo dovuta a diversi fattori. Il fattore più evidente è stato il meteo poco favorevole, perché dopo la pioggia il terreno risultava ovviamente scivoloso e fangoso, quindi l’avanzata francese fu più lenta e faticosa, quindi Napoleone dovette attendere che il terreno si asciugasse per poter attaccare, ma così facendo non poté usufruire dell’attacco sorpresa.

Nonostante la sconfitta sul campo di Waterloo, le idee progressiste di Napoleone furono comunque così rivoluzionarie e “moderne” da gettare le basi per la futura Rivoluzione Francese e per le idee progressiste anche all’estero, in tutta Europa.