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Mouse, la nascita del topolino più amato del mondo

È l’unico topolino che ognuno di noi ha il piacere di “accarezzare”, lo utilizziamo da anni, ma molto probabilmente non sappiamo da dove esso sia “sbucato fuori”, stiamo parlando del mouse per PC, del quale ricorre oggi l’anniversario della prima vendita sul mercato.

Il mouse, in informatica, è un dispositivo, o periferica, di puntamento usato per fornire input a un computer in grado di inviare al sistema un comando da parte dell’utente in modo tale che a un suo movimento su una base solida lineare ne corrisponda uno analogo da parte di un indicatore sullo schermo del monitor detto puntatore.

Tutti conosciamo la struttura del mouse, così come le sue funzioni, esplicate per mezzo dei tasti presenti su di esso e dell’eventuale rotellina. Esistono diversi tipi di mouse, da quello meccanico a quello ottico, fino a quello laser, differenziati per mezzo del sistema di puntamento, così come ne esistono alcuni con filo, altri wireless.

L’etimologia del nome deriva dal termine inglese topo, derivante dalla somiglianza, dal punto di vista estetico, con l’animale.

Ma la domanda che spesso attanaglia i più curiosi è: “com’è nato questo dispositivo?

Douglas Engelbart è considerato il padre del dispositivo informatico, secondo quanto riportato dalle pubblicazioni di Thierry Bardini, Paul Ceruzzi, e Howard Rheingold. Engelbart avrebbe ideato il mouse insieme ad altri diciassette colleghi presso l’Augmentation Research Center. Qui nacque il progetto dell’NLS, un ambiente software con lo scopo di facilitare l’attività degli scienziati. Douglas Engelbart è stato uno dei precursori della prima interfaccia grafica (GUI) già dalla fine degli anni ’60, in grado di migliorare l’interazione uomo-macchina.

Il primissimo prototipo venne ideato nel 1964, ma il brevetto per il suo indicatore di posizione X-Y per display venne assegnato solo il 21 giugno 1967.
La presentazione, disponibile in video da poco tempo, avvenne il 9 dicembre 1968 al Augmentation Research Center, presso lo Stanford Research Institute, a Menlo Park. Essa prese il nome di “La madre di tutti i demo”.
Dinanzi ad un pubblico di circa 1.000 professionisti dell’informatica, l’evento passò alla storia, sia a causa della prima presentazione al pubblico del mouse, sia per i concetti di interfaccia utente grafica esposti per la prima volta fuori dall’ambito puramente accademico.
Le sue brillanti intuizioni (ed i suoi brevetti) vennero utilizzati, però, solo un decennio più tardi presso lo Xerox Parc, che ne delineò le prime applicazioni pratiche e commerciali.

Nel 1981, dopo aver costruito lo Xerox Alto, il primo computer in assoluto ad essere dotato di un’interfaccia grafica a finestre, la Xerox creò e commercializzò un dispositivo di sperimentazione, sulla falsariga del precedente modello, seppur non fosse stato costruito per l’utente comune dell’epoca.

Lo Xerox 8010 Information System, comunemente conosciuto come Xerox Star, è un sistema informatico commercializzato a partire dal 27 aprile 1981 e costituito da una serie di workstation collegate fra loro tramite LAN per condividere stampanti, server, ed altro.

Dotato di schermo bitmap a finestre e, per la prima volta in assoluto nella storia dell’informatica, di un mouse a due bottoni, anticipava di molto gli altri computer come sarebbero stati concepiti in futuro ed in particolare l’Apple Lisa, l’Apple Macintosh, il Commodore Amiga, l’Atari 520ST e i PC con Microsoft Windows usati tutt’oggi.

Tuttavia, seppur la rivoluzione portasse il marchio Xerox, l’usabilità era molto scarsa, la difficoltà di utilizzo troppo elevata, tanto che gli Xerox non furono mai acquistati dal pubblico medio. Successivamente Steve Jobs della Apple Computer, vedendo una dimostrazione alla Xerox dell’uso del mouse, decise di svilupparne una versione più avanzata, il computer Lisa, aumentandone l’usabilità.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II