Il 12 Aprile del 1927 morì il medico Giuseppe Moscati a Napoli. Un grande medico italiano, divenuto santo nel xx secolo.
Un santo è una persona per definizione eccezionale. Moscati era uomo da comunione quotidiana. Moscati, fu famoso per l’infallibilità delle sue diagnosi, l’abilità miracolosa anche dei suoi colleghi razionalisti e atei, usava consultarsi con Dio prima di pronunciarne una.
Il 12 Aprile è il giorno dedicato a San Giuseppe Moscati, il santo detto il medico dei poveri beatificato nel 1975 da Papa Paolo VI e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987.
Fu un medico molto importante, uno dei più influenti del primo Novecento. Rimase legato alla città di Napoli dove si distinse per dedizione, umanità ed empatia.
Il 12 aprile 1927, il giorno martedì della Settimana santa, assistette alla Messa e ricevette la Comunione nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. Svolse, il suo lavoro in ospedale e nel suo studio privato. Successivamente, però nel pomeriggio si sentì male e morì sulla sua poltrona, aveva 46 anni.
Papa Paolo VI lo proclamò beato nel 1975 e il 12 aprile del 1987 Giovanni Paolo II lo proclamò santo. Come diagnostico era bravissimo, all’epoca in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l’individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all’intuizione del medico.
Nell’iconografia classica viene spesso rappresentato con il camice bianco, vista la sua professione, conservandosi anche casto per servire meglio i bisognosi.
Considerato come il Santo protettore di tutti i medici, San Giuseppe Moscati è anche il patrono di Pastena, frazione di Amalfi. Durante l’eruzione del Vesuvio del 1906, grazie proprio all’aiuto di Moscati che corse a Torre del Greco, si salvano i pazienti di un piccolo ospedale proprio poco prima del crollo della struttura.
Moscati, medico buono e santo, che aveva posto la sua intelligenza e il suo cuore al servizio dei poveri e dei sofferenti, morì in età ancora giovane.