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Mosca: arrestati manifestanti pro-Navalny

Alexei Navalny è un’attivista e politico russo, conosciuto in tutto il mondo per esser considerato il più grande critico di Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa. Nelle ultime ore, il politico è stato arrestato a Mosca al rientro dalla Germania. L’accusa è la mancata comparizione all’udienza per la libertà vigilata per una condanna ricevuta nel 2014.

Dopo il suo arresto, Navalny si è rivolto ai cittadini russi e ai suoi sostenitori, incitandoli a manifestare contro il Presidente Putin.

In tutta la Russia, si sono contati circa 2.000 manifestanti che sono scesi in piazza per protestare contro il Presidente Putin e contro l’arresto di Alexiei Navalny.

Le proteste si sono svolte in Estremo Oriente e in Siberia. In esattamente 20 città oltre Mosca, diverse migliaia di persone sono scese in piazza.

Poco dopo, le proteste sono state soppresse dalla polizia locale russa. In particolare nella capitale nei pressi di Piazza Pushkinskaya, le forze dell’ordine hanno effettuato molti arresti anche con mezzi forti. Secondo le prime testimonianze, oltre 20 persone sono state bloccate nei pressi del punto di incontro della protesta. Di conseguenza molte proteste sono cessate già prima di iniziare, poiché gli agenti trattenevano le persone con in mano cartelli con slogan come “Libertà per i prigionieri politici“.

Le dichiarazioni sul social media Twitter

Sulla sua pagina Twitter, Leonid Volkov, il coordinatore della rete regionale del Fondo Anti-Corruzione di Navalny, ha affermato che ci saranno nuove proteste. ” Il prossimo fine settimana terremo nuove proteste in tutto il Paese. Alexey Navalny deve essere immediatamente rilasciato dalle grinfie dei suoi assassini e le nostre richieste, assolutamente giuste, devono essere soddisfatte. “

La Farnesina segue con attenzione l’accaduto. Infatti tramite un Tweet della pagina ufficiale la Farnesina chiede il rilascio dei manifestanti e del politico. Si legge: “Continuiamo a chiedere il suo rilascio immediato e ci aspettiamo che vengano rispettati i suoi diritti”.