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Morte delle api, addio biodiversità

La morte del 30% delle colonie delle api grava ogni anno sull’ambiente e sul sistema alimentare, a causa di un tasso di mortalità che supera quello naturale delle nascite.

Una vera e propria mobilitazione sta dando nuova speranza contro la moria delle api. Circa il 30% delle colonie scompare annualmente, in Europa in particolare e nel mondo in generale. Ciò comporta non solo un effetto negativo sull’ambiente, ma anche e soprattutto incertezze legate all’apparato alimentare. Difatti, più dell’80% delle varietà vegetali, indispensabili per l’essere umano, nascono direttamente dall’impollinazione delle api.

Le cause principali della morte delle api sono pesticidi, parassiti e soprattutto i cambiamenti climatici, che con il troppo caldo indeboliscono i produttori di miele. Così si genera un sistema chiuso dove se le api muoiono diminuisce la biodiversità vegetale, nutrimento per le api stesse.

Nel 2008 l’insetticida Cruiser, utilizzato sulle piante di mais, causò, oltre che un’intossicazione agli uccelli, una sorta di carneficina delle api. Ne bloccarono pertanto la produzione. Tuttavia la Francia ne ha permesso l’utilizzo almeno fino al 2010.

Dare vita a nuove colonie di api è l’onere assunto da alcuni rappresentanti di organizzazioni internazionali e dagli apicoltori. L’accordo è stato stipulato a Bruxelles, in occasione della terza edizione della Settimana europea delle api e della impollinazione, a cui ha partecipato anche il principe Alberto II di Monaco: la sua fondazione si dedica alla protezione della biodiversità e principalmente alla salvaguardia delle api selvatiche. Il convegno, svoltosi sotto il patrocinio di Gaston Franco, eurodeputato francese Ppe, ha avuto come fulcro basilare l’urgenza di dare vita a delle oasi di biodiversità al fine di fornire alle api polline e nettare per potenziare le loro difese immunitarie. Gaston Franco ha affermato: “Le causa della mortalità elevata delle api dipende da più fattori: parassiti, malattie, cattive pratiche nel settore dell’apicoltura e dell’agricoltura, ma anche da alcuni pesticidi senza dimenticare le carenze alimentari”.

Entra in gioco anche l’aspetto politico: si tratta di riuscire a coordinare i progetti per rispettare la scala gerarchica delle priorità. A tal proposito, Tonio Borg, commissario europeo per la sanità, ha proposto una nuova conferenza per il trasferimento di informazioni e conoscenze e per una corretta organizzazione dei lavori finalizzata alla salvaguardia della nostra biodiversità.