Morta Silvia Tortora, giornalista e figlia del conduttrice Enzo Tortora e della sua seconda moglie Miranda Fantacci. Aveva 59 anni ed era, ormai, ricoverata da tempo in una clinica a Roma. Sposata con Philippe Leroy dal 1990, lascia due figli, Philippe e Michelle.
Donna forte e risoluta, Silvia Tortora, nel corso della sua carriera, tenterà in ogni modo di ricostruire l’immagine pubblica distrutta di suo padre lottando senza sosta. Enzo Tortora, infatti, nel 1983 viene processato per associazione camorristica e traffico di droga. Dopo sette mesi di reclusione, ha ricevuto la condanna a 10 anni di carcere. Nel 1986, però, dopo ben tre anni dall’inizio della vicenda, la sua innocenza fu riconosciuta dalla Corte d’appello di Napoli.
La vicenda riceverà anche una nota rappresentazione cinematografica nel film Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro. Sarà proprio Silvia a scriverne il soggetto cinematografico vincendo, poi, nel 1999 il nastro d’argento al Festival di Taormina.
Morta Silvia Tortora: la carriera
Silvia Tortora per lungo tempo collabora con Giovanni Minoli a Mixer e, a partire dal 2004, prende parte al noto programma La storia siamo noi. Per il programma ha scritto e realizzato molte puntate passate alla storia, come quella dedicata alla storia della cantante Mia Martini.
A partire dal 2009 conduce su RaiTre Big, al fianco di Annalisa Bruchi. Il programma ha ricostruito, in otto puntate, le vite di otto grandi personaggi storici.
La giornalista, però, non si è dedicata alla sola televisione. Dal 1988 al 1997 lavora al settimanale Epoca. Cura, inoltre, due libri per Marsilio Editore, Cara Silvia e Bambini Cattivi.
La sua morte unisce molti nel cordoglio. Sui social sono molti i messaggi di condoglianza per la morte della giornalista e per la sua famiglia.
La senatrice del PD, Valeria Fedeli scrive su Twitter: “Mi stringo al dolore dei familiari per la scomparsa di Silvia Tortora. Una donna forte, coraggiosa, una giornalista capace di fare grande informazione in Rai e non solo e di battersi sempre, dalla tragica vicenda del padre Enzo in poi, per una giustizia davvero giusta“.