Protagonista della fosca vicenda, il noto attore Morgan Freeman che si è visto chiamare in ballo da otto donne, che hanno denunciato di aver subito delle pesanti avances da parte del notissimo personaggio pubblico. Sembra non finire mai la squallida vicenda, che vede coinvolte sempre più donne, specialmente del mondo del cinema e dello spettacolo, che per potere trovare “Un posto al sole“, sembrano essere costrette a doversi sottoporre a quella che appare essere diventata una routine.
Non ancora domi gli scandali, a seguito del caso Weinstein, nonché del regista italiano Fausto Brizzi, che rappresentano i casi che più hanno fatto discutere in questi ultimi tempi in Italia, aprendo dibattiti tra pro e contro, ci ssi ritrova ancora una volta, a parlare sello stesso argomento.
Chiamato a rispondere dei fatti per i quali è stato accusato, Morgan Freeman si è pubblicamente scusato, lasciando intendere atteggiamenti non proprio consoni, sebbene nulla abbia ammesso nei fatti, ma preventivamente giustificando il proprio comportamento come involontariamente posto in atto in maniera inappropriata.
Si aprono e continuano ancora i dibattiti sul fenomeno, che vede sempre più coinvolte le donne, spesso esposte a tali ricatti, pur di ottenere un posto di lavoro o semplicemente una possibilità. La cosa inaspettata è che sono propro personaggi più insospettabili a cadere nella tentazione di usufruire della fama e del successo ottenuto, sfruttandola la notorietà, per porre in essere comportamenti, che offendono la dignità delle donne. Di contro la stessa notorietà delle persone che si rendono responsabili di tali vili atteggiamenti, funziona da ampia cassa di risonanza, per dare in questo modo la possibilità di portare l’argomento così scabroso, all’attenzione di media e di quanti dovrebbero, per rispetto al senso civico, che contraddistingue ciascun individuo, riconoscere la libertà alle donne di potere vivere la loro vita, senza umiliazioni e costrizioni.
C’è da dire ancora che le donne sembrano quasi assuefatte, a questa mercificazione nonché vile baratto, purtroppo non solo nel mondo dello spettacolo, ma in tutti gli ambienti lavorativi.
