Nell’immaginario collettivo luoghi ameni o abbandonati riescono a creare immagini fantastiche, portando alla creazione di storie di civiltà perdute o di paradisi naturali mai visti da occhio umano.
Il più famoso mito su una civiltà perduta è senza ombra di dubbio quello su Atlantide, una mitica isola di cui si parla per la prima volta nel IV secolo a.C. nei dialoghi di Platone.

IL MITO – Secondo il filosofo greco, l’isola di Atlantide era situata oltre le Colonne D’Ercole (lo Stretto di Gibilterra), confine naturale del Mediterraneo e limite invalicabile per le popolazioni greche. Sull’isola viveva una civiltà dedita sopratutto alle attività navali, tanto da avere una potentissima flotta in grado di assoggettare tutta la parte occidentale dell’Europa e dell’Africa. Dopo non esser riusciti ad invadere Atene, per volere di Poseidone (il dio del mare) gli Atlantidei sprofondarono sul fondo dell’oceano insieme alla loro isola.
Con molta probabilità, il nome di Atlantide deriva da Atlante, il governatore dell’Oceano Atlantico e figlio di Poseidone, che fu anche il primo re dell’isola.
Il mito di Atlantide sembra essere stato inventato dallo stesso Platone, come tecnica per spiegare la sua visione politica e per dare consigli alla cittadinanza ateniese: secondo il filosofo, come gli Atlantidei superbi e “peccatori”, vennero puniti dagli dei, allo stesso modo gli Ateniesi devono ricercare giustizia e libertà nella loro vita per il bene comune.
ALLA RICERCA DELLA VERITÀ – Nonostante la chiara provenienza fantastica, il mito di Atlantide, specialmente in Età Moderna, ha suscitato un vasto interesse, tanto che ha portato alla concezione di centinaia di teorie, alla pubblicazione di migliaia di libri, ed è stato d’ispirazione per decine di film, cartoni animati, giochi di ruolo, giochi di carte e videogiochi, tutti incentrati o ambientati nella mitica città sommersa.
Un problema che ha interessato molti, è quello della posizione reale dell’Isola perduta.

Nonostante Platone la posizionasse con certezza oltre le Colonne d’Ercole, la completa assenza di resti di qualche genere, soprattutto viste l’enorme dimensione dell’isola (sembra che fosse più grande del Nord-Africa e dell’Anatolia messe insieme: un vero continente), ha fatto ritenere a coloro che ci credono, che Atlantide si trovasse in qualche altro posto.
Le teorie sono state tantissime, e hanno posizionato Atlantide in ogni parte del globo, tanto che il termine Atlantide è venuto a significare, “ogni posto perduto”, e non più solo l’isola descritta da Platone.
Inizialmente si credette che fosse l’intera America, ma visto che i Greci non avrebbero mai potuta conoscere, questa ipotesi fu scartata, sebbene il nome di Atlantide ha affinità con Aztlàn, la leggendaria terra natia perduta degli Aztechi.
Successivamente si credette che Atlantide non fosse un’isola, ma la si identificò in un anticamente rigoglioso Deserto del Sahara, oppure in Spagna visto che la conformazione del territorio è simile a quella descritta da Platone.
Di particolare interesse per la storia d’Europa, è l’interpretazione che dà Helena Blavatsky nel suo libro La Dottrina Segreta – datato 1888: secondo la filosofa russa, gli abitanti di Atlantide erano, al contrario di ciò che diceva Platone, dediti alla cultura e alle arti, ma sopratutto erano la quarta “Razza Radicale”, dalla quale proviene la “Razza Ariana”. È più che evidente che il mito di Atlantide è stato d’ispirazione anche per le teorie razziste del Nazismo.
CRETA, UNA VERA ATLANTIDE? – Una – probabile – base storia del mito di Atlantide è possibile trovarla nell’Isola di Creta, più precisamente durante il periodo della civiltà minoica, fiorente tra il 2700 e il 1450 a.C. . Questa civiltà traeva la propria vita dal mare, instaurando grazie alla posizione strategica dell’isola, una vera Talassocrazia (dominio/regno del mare) nel Mediterraneo orientale. La fine di questa civiltà sembra da attribuire all’esplosione del vulcano Thera, nell’isola di Santorino, che ha coinvolto tutto il mare Egeo, e specialmente l’isola di Creta colpita da grandi tsunami e forti terremoti, che hanno distrutto la maggior parte delle basi costiere, e quindi hanno creato le condizioni per la perdita del loro impero marittimo e la conseguente fine della civiltà.

Reale o immaginaria che sia, la mitica città di Atlantide è la prova più che evidente che il mondo ha molti misteri e che tutti hanno una grande influenza sulla fantasia e sulla ragione umana.