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Moda: è morto lo stilista giapponese Kansai Yamamoto

Il mondo della moda oggi è in lutto. Si è spento uno dei suoi pionieri più acclamati. Kansai Yamamoto, età 76 anni, primo artista nipponico a presentare una collezione personale a Londra. Era il 1971, aveva 27 anni.

Lo stile audace e tratti sfacciato lo contraddistingueva e lo rendeva unico nel suo genere, nonché anche enormemente ammirato soprattutto dalle generazioni più giovani.  Dopo aver collaborato con la connazionale Junko Koshino, lo stilista giapponese aveva allacciato stretti legami con musicisti come David Bowie, John Lennon e Stevie Wonder.

L’uomo era malato di leucemia e si trovava in cura in un ospedale di Tokyo. A dare l’annuncio della sua morte è stata la figlia Mirai Yamamoto, che ha dichiarato sui social: “ha lasciato questo mondo in pace, circondato dai suoi cari” ha scritto su Instagram. Molto amato non solo dal pubblico dunque, ma anche da amici e familiari. Aggiunge infatti la figlia: “ai miei occhi , mio padre non era solo l’anima elettrica ed energica che il mondo conosceva ma anche una persona premurosa, di buon cuore e affettuosa“. Parliamo dunque di un uomo circondato non solo dall’affetto ma anche dalla stima.

Durante le sue sfilate si ispirava alle arti tradizionali giapponesi del Kabuki. Non solo, era anche noto per la creazione di originali pezzi d’avanguardia  che presentavano colori e motivi brillanti. Fu la sua collaborazione con Bowie a renderlo davvero famoso. In quel frangente produsse una serie di abiti per il personaggio Ziggy Stardust del cantante.

Negli ultimi anni, ha anche attinto al teatro Kabuki per una collaborazione con Louis Vuitton. I suoi disegni si distinguono fortemente da molte icone della moda giapponese più minimaliste: “uno come me è destinato a distinguersi in Giappone”, ha dichiarato infatti in un’intervista del 2017 al gruppo Nikkei. L’intento dello stilista, dunque, è sempre stato quello di rendersi unico e inimitabile, due propositi in cui è riuscito alla perfezione e oggi dinanzi alla sua morte un vasto pubblico di ammiratori può infatti confermarlo.