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Moby Dick di Herman Melville pubblicato in America nel 1851

Moby Dick di Herman Melville, romanzo considerato capolavoro della letteratura americana, venne pubblicato il 14 novembre 1851 in America.

Il romanzo era già stato edito dalla Bentley con il titolo  The Whale ( la balena ) nell’ ottobre dello stesso anno in Inghilterra, con notevoli modifiche apportate dall’autore e dalla stessa casa edititrice in quanto alcune scene erano considerate blasfeme o offensive verso la corona britannica.

La versione definitiva arriva con il titolo Moby Dick or The Whale in America nel mese successivo ed è edita dall’ Harper & Brothers, anche in questo caso, però, ci saranno diversi errori nella copiatura e diversi passaggi di mano.

I lettori dell’epoca non apprezzarano molto l’opera tanto che la casa editrice decise di sospenderne la stampa. Venne “riscoperto” intorno agli anni 20 del 1900, sino a giungere ai giorni d’oggi tra quelli che vengono considerati dei capolavori della letteratura e tra quei libri che non possono mancare nelle nostre librerie.

In Italia la traduzione si deve a Cesare Pavese, nel 1930, ma l’autore non riuscì nell’intento di farlo pubblicare. Sarà solo due anni dopo, nel 1932, che la traduzione italiana verrà fatta stampare da Carlo Frassinelli dalla propria casa editrice come primo titolo della collana Biblioteca Europea.

L’ edizioni italiane del romanzo negli anni sono state molteplici, ma in ogni versione si è sempre cercato di conciliare le due versioni, quella americana e quella inglese.

La trama di Moby Dick  potrebbe apparire persino banale, in estrema sintesi è la disperata caccia di un capitano, Capitano Achab, di una baleniera, la Pequod, che va alla disperata ricerca di questa enorme balena bianca a cui darà il nome da cui prende il titolo il romanzo.

Ma allora cosa fa di Moby Dick un capolavoro che ancora oggi coinvolge e appassiona i lettori?

In primis la lotta tra il capitano Achab e la balena è un’allegoria della lotta continua tra il bene e il male dove l’enorme cetaceo incarna il male assoluto, ma lo stesso capitano divorato dalla sete di vendetta è divorato dall’umano peccare.

Si alternano poi nel romanzo momenti di speranza e paura dell’ ignoto, si osserva un caledoiscopio di emozioni contrastanti che Melville affida al suo alterego di carta Ismaele,un membro dell’ equipaggio, il quale impreziosisce la narrazione con profonde riflessioni religiose, filosofiche e scientifiche.

Dal punto di vista narrativo molteplici i riferimenti ad autori di fama mondiale con cui l’ autore trasforma la caccia alla balena in un allegoria sul genere umano.

Incredibile anche la descrizione della natura fatta da Melville che racconta del mare come un entità allo stesso tempo spaventosa e affascinante.

Rispetto alla versione inglese, in quella americana vi è un epilogo in cui Ismaele si salva, dando in questo modo un nuovo risvolto alla storia,che nella prima versione sembrava narrata da una persona perita nella caccia.

Il fascino di Moby Dick è tale che ancora oggi richiama l’attenzione del grande schermo, l’ ultima versione cinematografica risale infatti al 2015 con il film Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick (In the Heart of the Sea) di Ron Howard.