A Milano durante la notte di sabato 14 giugno, intorno alle ore 2.00, arriva al 118 una chiamata d’emergenza: una madre e i due suoi figli sono stati trovati ammazzati nel loro appartamento; la scoperta è stata fatta da Carlo Lissi, il marito della donna e padre dei due bambini, che rientrando a casa dopo la partita Inghilterra – Italia ha subito chiamato i soccorsi.
La tragedia si è svolta in via Ungaretti, in una zona residenziale con villette a schiera, a Motta Visconti nella periferia della provincia di Milano. La donna 38enne si chiamava Cristina Ones; i suoi due bambini, Giulia di 4 anni e Gabriele di 20 mesi, sono stati ritrovati con dei segni di arma bianca sui corpi, in modo specifico sul collo, molto probabilmente riconducibili a un coltello o a uno sgozzamento. Il marito, un impiegato 32enne, era andato a casa di amici per guardare la partita e tifare l’Italia; al rientro a casa ha trovato la sua famiglia ormai senza vita e ha chiamato il 118; l’allarme ai Carabinieri del comando di Abbiategrasso è giunto intorno alle ore 2.00; sul posto si sono recati i Carabinieri della Rilievi per le investigazioni scientifiche da fare sul luogo del delitto. Al momento l’uomo si trova in caserma assieme a vicini di casa e parenti, per subire un interrogatorio e per riferire tutte le informazioni necessarie per tentare di designare le dinamiche gravitanti intorno a questa tragedia. Il corpo della donna è stato ritrovato esanime nel soggiorno, mentre i due corpicini senza vita dei bambini sono stati trovati nella camera da letto. Molto probabilmente, secondo le prime dichiarazioni dei Carabinieri del comando provinciale, tutte e tre le vittime sono state uccise con la stessa arma da taglio, forse un coltello. Una tragedia familiare con le stesse orride premesse della famosa strage di Cogne, del maggio 2008.

Aleggia difatti un mistero oscuro sulla faccenda: le sezioni Rilievi e Scientifica dei Carabinieri dovranno investigare e valutare moltissimi fattori che ruotano intorno alla questione. La porta era scassinata? Forse no. In tal caso probabilmente le vittime hanno accolto l’assassino in casa propria prima di essere uccise. Pare infatti che la villetta dove la famiglia Lissi viveva, fosse un’abitazione ereditata dalla famiglia della moglie, dove in passato vivevano i nonni. Il marito per adesso risulta essere il primo indagato, anche se il suo alibi è quello della partita con gli amici, perché il triplice omicidio potrebbe essere stato commesso prima dell’appuntamento del Mondiale in Brasile. Solo con l’autopsia dei corpi si potrà risalire all’ora esatta dell’uccisione. Le indagini dunque tenteranno di gettare luce sulla terribile tragedia.