lunedì 17 Marzo, 2025
11.3 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

Miguel Cervantes. Don Chisciotte a Napoli

Miguel Cervantes. Don Chisciotte a Napoli . All’incrocio fra via Cervantes e Piazza Municipio, a pochi metri da Palazzo San Giacomo e dalla Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli (che conserva la tomba del celebre Vicerè Pedro da Toledo)  pochi notano sulla facciata di un edificio una lapide di travertino.

Pur essendo relativamente recente, essendo stata apposta nel 1959 in occasione dell’anniversario della morte del grande poeta e letterato spagnolo Miguel Cervantes de Saavedra (1547-1616), è molto importante dal punto di vista storico. Perchè  ricorda lo stretto legame che  l’ autore del famoso “Don Quixote de la Mancha” (italianizzato in Don Chisciotte) ebbe con Napoli 

Altrettanto pochi infatti sanno che nella Napoli del Cinquecento, tra le truppe spagnole che alloggiavano nel dedalo di vicoli a monte di via Toledo ( per tale motivo chiamati  “Quartieri Spagnoli”)  vi era anche Cervantes. Per quale motivo? Facciamo un passo indietro nella storia.

Cervantes a Napoli

Miguel Cervantes. Don Chisciotte a Napoli. Dopo l’esperienza romana presso la corte del cardinale Giulio Acquaviva d’Aragona  “si decise per la carriera militare, e al formarsi della Lega Santa […] entrò nelle truppe spagnole […] come soldato, arruolandosi in un tercio di stanza a Napoli”.

Dopo aver combattuto sul galeone  “Marquesa” nella battaglia navale di Lepanto il 7 ottobre 1571 ed essere stato ferito  al petto e alla mano sinistra, Cervantes soggiornò ripetutamente a Napoli da dove partiva per partecipare alle spedizioni militari navali spagnole contro i pirati barbareschi in Tunisia e turchi in Grecia. La vicinanza col Porto rendeva i Quartieri Spagnoli una zona particolarmente adatta al soggiorno dei  soldati, che da lì si imbarcavano per le missioni militari spagnole.

A Napoli Cervantes visse per un anno nel 1572 e per due mesi nel 1573, in compagnia del fratello Rodrigo . Poi nell’agosto del 1574, arruolato nelle truppe di don Lope de Figueroa, e successivamente sempre da Napoli, nel settembre del 1575 provò a ritornare in Spagna a bordo della galera Sol.

Perché Cervantes ci teneva così tanto a soggiornare a Napoli? Secondo lo scrittore  Arturo Pérez-Reverte, per i soldati spagnoli  “Napoli, crogiolo del mondo, era il paradiso: buone osterie, migliori taverne, donne provocanti “ aggiungendo anche “ tutto quello, insomma, che poteva alleggerire un soldato del suo denaro”

Le testimonianze  e le tracce del suo soggiorno napoletano sono tuttavia assai scarse e si limitano a documenti militari, nonché alla citazione di un  ‘poverissimo sussidio’ conferitogli per i suoi meriti di combattente”. Insomma dal punto di vista economico Cervantes non doveva passarsela poi tanto bene.

Ancora a  Napoli secondo alcune fonti (peraltro non confermate da altri storici) avrebbe avuto  una relazione  dalla quale  sarebbe nato un  figlio maschio.

Cervantes e Napoli

Miguel Cervantes. Don Chisciotte a Napoli. Cervantes cita ripetutamente Napoli nelle sue opere, compreso il Don Chisciotte. Le citazioni hanno soprattutto carattere storico-geografico in relazione alla città come  luogo nevralgico di approdo e di partenza nel Mediterraneo delle galere napoletane e spagnole.

Altro tema ricorrente sono le vicende legate in qualche modo ai viceré spagnoli che all’epoca regnavano sulla capitale meridionale, nonché ai rapporti che personaggi dell’ambiente politico-culturale napoletano intrattenevano con loro.

Ma vi sono qua e là molte altre citazioni , dalla leggenda di Colapesce alle tombe di Virgilio e Sannazzaro, da Nisida   al fiume Sebeto, che richiamano una città definita di volta in volta bella, grande, illustre, sfarzosa, divertente.

Nella novella El licenciado Vidriera, il protagonista resta colpito dalla bellezza della  “ciudad, a su parecer y al de todos cuantos la han visto, la mejor de Europa, y aun de todo el mundo”.

Altra definizione  si trova  nel Don Chisciotte a proposito della storia d’amore tra Vicente de la Roca e Leandra (“a la más rica y más viciosa ciudad que había en todo el universo mundo, que era Nápoles) Anche se altrove Cervantes sottolinea che è una città in cui vi sono molti truffatori.

“Alla bella Partenope”

Ma è soprattutto nel poema “Viaje del Parnaso” che Cervantes ha espresso in modo più chiaro e completo tutta la sua ammirazione per la città .Nel suo ottavo capitolo dedica a Napoli  la poesia in terzine incatenate “Alla bella Partenope” di cui sono riportate sulla targa prima menzionata i seguenti versi.

Questa città è Napoli l’illustre

Le cui vie percorsi più di un anno

D’Italia gloria e ancor del mondo lustro

Chè di quante città in sé racchiude

Non v’è nessuna che così l’onori

Benigna nella pace e dura in guerra

Madre di nobiltade e di abbondanza

Dai Campi Elisi e dagli Ameni Colli

 

Una vera e propria dichiarazione d’amore,che Napoli ha ricambiato dedicandogli non solo una targa e una via, ma soprattutto nel 1991 l’Istituto di Cultura Cervantes che promuove a tutto campo la conoscenza e la diffusione della lingua spagnola. Da quanto abbiamo detto fin qui, tutti tributi  che il grande poeta-soldato si è ampiamente meritato sul campo, letterario molto più che militare.

 

 

 

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche ( in particolare località campane) mitologiche (sirene, luna) e storico-artistiche (cupole,colline e chiostri napoletani) nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.