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Melone verde napoletano: tra bontà e storia

Il melone verde napoletano si coltiva oramai da secoli, famoso per la sua bontà e per la dolcezza che lo contraddistingue.

La varietà specifica diffusa a Napoli è denominata “rognoso”, è di colore verde e presenta frutti di media grandezza con buccia solitamente rugosa di colore appunto verde scuro e polpa bianca o verde chiaro.

La raccolta avviene tra luglio e inizio agosto e si conserva bene durante tutto il periodo invernale.

Quello che non tutti sanno, è che il melone, come il cocomero, è considerato un ortaggio e non è esclusivamente estivo. 

Melone verde napoletano: curiosità e caratteristiche 

Solitamente quando si fa riferimento al melone infatti, si pensa subito al periodo estivo; da maggio a settembre, i meloni sono molto diffusi e soprattutto particolarmente gustosi dal sapore succoso e dolce. 

Il melone verde napoletano è coltivato durante in periodo estivo ma il consumo è destinato all’inverno.

La varietà invernale appartiene al genere Inodorus e protegge l’aroma all’interno, sprigionandolo una volta tagliato. Le specie più conosciute sono: il Gigante di Napoli, il Morettino, il Melone di Malta.

Il melone verde napoletano contiene 100 grammi di prodotto, ed è composto prevalentemente da acqua, carboidrati, proteine e pochissimi grassi. Ricco di sostanza antiossidanti, vitamina A e vitamina C, ottime alleate per vista, denti e per rafforzare il sistema immunitario.

Può essere consumato “a crudo”, insieme ad altra frutta di stagione, ma gli utilizzi in cucina sono innumerevoli; sono tante le ricette che si possono realizzare, gustose e molto originali ma soprattutto adatte ad ogni esigenza.

La sua bontà è nota sin dai tempi antichi, tant’è che già Plinio il Vecchio ne scrisse; successivamente, il celebre scrittore Alexandre Dumas, rivelò di amare molto il melone e di esserne un accanito estimatore, particolare di quello invernale; il drammaturgo francese amava mangiarlo condito con pepe e sale, accompagnato con un sorso di marsala.

Un abbinamento ancora oggi diffuso in Campania, anche perchè in questo modo, il melone invernale diventa maggiormente digeribile.

Considerato simbolo della fecondità, il melone è molto apprezzato da grandi e piccini per le doti rinfrescanti e il sapore particolarmente dolce.

La dolcezza è conferita dalle proprietà che caratterizzano i terreni di coltivazione.

Ricordiamo che la Campania si contraddistingue per il clima mite durante tutto l’anno, ed infatti la coltivazione del melone verde napoletano necessita di un clima caldo, sopra i 24 gradi centigradi. 

In Italia la coltivazione del melone ricopre una superficie di circa 21 mila ettari. Della superficie totale il 40% circa è occupato da meloni di tipo inodorus (melone d’inverno) tipicamente napoletano.

La Campania è terza regione produttrice seguita da Sicilia e Lombardia.

Ricordiamo che la varietà napoletana è prodotta specialmente nella zona di Altavilla Silentina, nel Salernitano; molto diffuso esso può raggiungere i 25 chili di peso.

Bontà che non conosce stagione e che non delude le aspettative di nessuno.