Sono state rese pubbliche oggi le stime del Ministero delle Economie e Finanze per il primo bimestre 2018 riguardanti il gettito di entrate erariali, segnando un indice positivo del +3,6%.
Stando ai dati pubblicati dal Mef, il gettito di entrate sarebbe pari ad 66.794 mln di euro, evidenziando un aumento, non solo rispetto all’anno 2017, in cui il gettito di imposte aveva segnato un indice positivo, pari a meno di 64 mln di euro.
Allo stesso tempo segnala il Mef come rispetto allo stesso bimestre gennaio-febbraio 2107, l’indice del gettito di entrate dell’erario abbia avuto una crescita pari al +3,6%, con un aumento pari a 2.315 mln di euro.
Ma a dar manforte alle stime rese note dal Mef è che una crescita del 3,6% del gettito di entrate del periodo bimestrale 2018 anche rispetto all’ultimo bimestre del 2017.
A dar forza alla crescita del gettito delle entrate sono state sia le imposte dirette che quelle indirette, in linea con il trend di crescita del 3,6%.
Parallelo all’aumento delle entrate è stato anche quello inerente alla crescita dell’Iva pari ad un +3,9%, pari a circa 554 mln di euro.
Ma, per comprendere meglio di come si strutturi la crescita del gettito di imposte, bisogna osservare come soprattutto gli scambi interni alla penisola hanno dato gioco-forza alla straordinaria ripresa ed allo sviluppo di un trend positivo, che segna un +519 mln di euro.
Ad accompagnare questo trend positivo degli scambi interni, si pone anche l’indice sulla dinamica delle importazioni, pari ad un +35 mln di euro.
Certamente a pesare in materia fiscale sono state le manovre adoperate nella “rottamazione” delle cartelle esattoriali della liquidata società di Equitalia.
Ma, in attesa della formazione definitiva di un governo e di una definitiva scelta della linea di politica economica che seguiranno i nuovi signori del Mef, sulla futura classe dirigente peserà certamente la difficoltà di arginare la crescita dell’Iva, prevista per il 2020, che dovrebbe toccare il 24%.