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Medical humanities: nasce un nuovo modo di fare medicina

Mercoledì 30 dicembre 2020, per via telematica, si è parlato di un’innovativa maniera di fare medicina: medical humanities.

La medicina oltre la scienza, questo il titolo del progetto elaborato dalla collaborazione fra due associazioni.

La Fondazione Donnaregina e il dipartimento di dermatologia dell’università degli studi di Napoli Federico II, hanno infatti dato vita a un’impresa unica nel suo genere.

Medical humanities

Il punto cardine del programma prevede che alla base della cura dei pazienti non vi sia più solo la scienza, ma le emozioni.

L’arte e l’empatia sono i due motori che consentiranno ai pazienti una guarigione più profonda. Il piano permetterà la creazione di sodalizi forti  fra operatori sanitari e malati a lungo termine.

Si ritiene che questo tipo di terapia sia meglio adatta, difatti, a coloro che sono lungodegenti, gravi o terminali.

La professoressa Fabbroncini, a capo dell’iniziativa della facoltà di dermatologia della Federico II, esprime la sua soddisfazione per aver elaborato propositi tanto ambiziosi quanto efficaci.

Nelle sue dichiarazioni, la docente evidenzia l’importanza di un connubio fra arti scientifiche ed emozionali, l’unica accoppiata che potrà realmente garantire le adeguate cure di cui necessitano determinati degenti.

La proposta è stata promossa dalla U.O.C. di dermatologia clinica della Federico II.

Inaugurazione e collaboratori

L’incontro di apertura ha coinvolto il rettore dell’ateneo federiciano Lorito e il direttore generale dell’azienda ospedaliera dell’università federiciana.

Hanno preso parte alla conferenza online anche il presidente del corso di laurea in medicina Maria Triass, il capo della Fondazione Donnaregina Laura Valente.

Per quanto concerne la sezione operativa, Anna De Rosa, Carmela Annunziata e Serena Poggi hanno dato il loro contributo in merito al progetto.

Un nuovo inizio

I medici che opereranno all’interno della nuova iniziativa avranno a disposizione, ben presto, tutti gli strumenti necessari a realizzare un percorso di cura valido e funzionale.

Ci auspichiamo realmente che il nuovo programma medico riesca davvero a colmare le lacune di un sistema medico, finora fondato solo su metodi scientifici.