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mercoledì, 4 Ottobre 2023

Massimo Troisi dint’ ‘o core

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Marco Tancredi
Marco Tancredi
Collaboratore XXI Secolo. Nasce a Potenza il 23/07/1986. Formatosi dapprima a Potenza, decide di intraprendere gli studi universitari presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, dove, a conclusione dell'intero ciclo di studi ottiene il titolo di Dottore Magistrale in Politiche Sociali e del Territorio con il massimo dei voti dopo aver discusso una tesi sulla marginalità urbana e sociale con riferimento alle persone trans.

Ieri, martedì 10 Giugno 2014, Napoli si è stretta intorno al ricordo di Massimo Troisi, a vent’anni dalla sua scomparsa.

Nella suggestiva cornice del complesso monumentale di San Domenico Maggiore, il Forum Universale delle Culture e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli hanno regalato ai cittadini una serata indimenticabile in onore di uno dei personaggi che si è guadagnato un posto nel cuore della città partenopea. Grazie anche alla collaborazione della RAI e dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale, a partire dalle 20:30 si sono alternati sul palco molti degli amici e dei familiari dell’attore napoletano che hanno raccontato piccoli aneddoti della sua vita, facendo sì che ne uscisse un’immagine inedita. Tra gli ospiti quindi Rosaria Troisi, sorella di Massimo; Enzo Decaro, attore e amico; Lello Esposito, le cui sculture erano molto gradite da Massimo; Giovanni Grieco, cardiologo di Massimo; Gaetano Daniele, produttore dei film di Troisi.

Alla direzione del palco c’era Giorgio Verdelli, autore del documentario “Non ci resta che Massimo”, andato in onda su RAI2 nel corso del programma “Unici”, del quale sono stati proiettati alcuni spezzoni durante la serata.  Una festa, quella per Massimo, che ha potuto contare anche sull’accompagnamento musicale di artisti come James Senese, Enzo Gragnaniello, Consiglia Licciardi e i Popularia; artisti che a conclusione dell’evento hanno anche condiviso il palco per un grande momento di musica che ha divertito il pubblico e che rimarrà certamente impresso nella storia della città e nel cuore di tutte le persone che erano presenti.

Il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, dopo essersi dichiarato entusiasta per un evento fortemente voluto da tutta la città, ha detto: “Massimo Troisi è stato e rimarrà sempre patrimonio del nostro paese. Per questo, questa sera, siamo tutti emozionati”. De Magistris ha poi condiviso con i presenti le parole di un messaggio mandato dal Presidente della Repubblica, Napolitano, che ci teneva a essere presente, anche se non fisicamente. Molte le testimonianze degli amici che hanno rimarcato quanto fosse speciale la persona di Massimo Troisi. Enzo Decaro per esempio, ha voluto precisare come l’attore, regista e sceneggiatore napoletano, non solo non sia stato erede di nessuno, ma non ne abbia nemmeno lasciati. La sua era una comicità nuova e unica. Per questo, secondo Decaro, anche i più grandi personaggi napoletani hanno ben percepito quali siano i semi lasciati da Massimo. Gaetano Daniele, produttore dei film di Massimo, ha detto: “Ho conosciuto Massimo che cantava. Adorava la musica, aveva molti strumenti. Iniziò con la chitarra ma si appassionò molto al sassofono in quanto era appassionato della musica di Senese”. Decisamente più commovente è stato il contributo di Rosaria, sorella di Troisi, che non ha nascosto la sua emozione e commozione. A distanza di tanti anni la sua voce era comunque tremante di fronte al ricordo del fratello, scomparso prematuramente per un attacco cardiaco all’età di 41 anni. “Oggi, quando le persone mi hanno chiamata, mi hanno chiesto se stasera ci sarebbe stato Massimo – ha detto Rosaria – come se ci fosse ancora. La sua parola ricorrente è stata di certo “cuore”, nel bene e nel male. Per questo, quando incontro i ragazzi nelle scuole, dico loro che si può partire anche da un posto piccolo come San Giorgio a Cremano (paese di origine di Massimo Troisi- ndr) ma non si sa mai dove si può arrivare. Perciò amate la vita, tenetevela cara”.  Insomma una persona molto forte come attore, scenografo, regista ma soprattutto nel sociale. Nonostante la sua grandezza era rimasto vicino al popolo, perchè lui non recitava la parte del napoletano, lui era napoletano e come tale si mostrava.

Nel finale Gianfranco Gallo, con l’accompagnamento musicale di Nino di Battista, ha recitato una poesia che ha dedicato proprio a Massimo Troisi, e che forse descrive l’immagine che i napoletani hanno di lui: “Tu si ‘a cchiù bella cosa ca tene stu paese, tu si comm’ a na rosa, rosa… rosa maggese. Tu si’ l’essenza ‘e chist’ammore”.

 

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