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Marco Armani, il ritorno alla ribalta

Presente cinque volte sul palco dell’Ariston, ha raccolto un ampio apprezzamento nel corso degli anni ’80, poi c’è stato l’abbandono della scena televisiva, tornando solamente lo scorso anno nel mondo dello spettacolo, lanciando il suo nuovo album, Marco Armani torna alla ribalta non solo sulla scena musicale.

Scopriamo insieme vecchie e nuove curiosità ed indiscrezioni, grazie all’intervista gentilmente rilasciataci.

Ma prima di passare all’intervista, ecco qualche nota biografica.

Marco Armani, nome d’arte di Marco Antonio Armenise, nasce nel quartiere San Marcello di Bari. Egli frequenta il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, diretto dal Maestro Nino Rota.

Già dall’età di 14 anni si lancia nel mondo della musica, formando il suo primo gruppo musicale chiamato “I Parsifal”, sebbene la sua carriera vera e propria inizi nel 1982, anno in cui partecipa a Domenica in con il brano “Domani”.

Nel 1983 partecipa al Festival di Sanremo con “È la vita”, di Paolo e Marco Antonio Armenise, ottenendo però soamente il 10º posto.

Nel 1984 è 2° nel girone delle Nuove Proposte con “Solo con l’anima mia” di Luca Carboni e Ron.

Nel 1985 partecipa a Sanremo con il brano “Tu dimmi un cuore ce l’hai” di Paolo e Marco Antonio Armenise, con il quale si classifica all’11º posto. Quest’ultimo sarà il brano di spicco della sua carriera.

Nel 1986 uscirà il suo brano “Uno sull’altro”, composta ancora una volta insieme al fratello Paolo, che si posiziona nuovamente all’11º posto.

Nel 1991 esce il suo album “Posso pensare a te?”, contenente dieci brani scritti dallo stesso Armani ed arrangiati insieme a Massimo Idà. Lo stesso anno partecipa al Cantagiro.

Nel 1994 partecipa per la quinta volta al Festival di Sanremo, presentando il brano “Esser duri”, la cui composizione musicale è scritta interamente da lui, mentre il testo è composto a quattro mani con Luca Carboni. Il brano si classifica al 9º posto.

Armani ha partecipato a Viva Napoli nello stesso anno, reinterpretando “‘O surdato ‘nnammurato”

Nel 1997 pubblica l’album “13” contenente i testi di Pasquale Panella.

Nel 2001 prende parte a La notte vola, competizione musicale tra i brani più famosi degli anni ottanta, presentando “Tu dimmi un cuore ce l’hai” ed arrivando in semifinale.

Nel 2004 ha partecipato al reality show Music Farm.

Nel 2005 pubblica, in duetto con Lighea, il singolo “Nessuna ragione”.

Nel 2007, esce il suo album “Parlami d’amore”, dove reinterpreta 10 classici della canzone italiana di Cesare Andrea Bixio.

A partire dal 7 giugno del 2015 interpreta tutti i maggiori successi degli anni ’60 per la trasmissione Techetechetè in onda su Rai 1, sostituendo tutte le parole del testo con il nome della trasmissione, brani utilizzati come sigla della stessa.

Nel 2018 prende parte al programma Ora o mai più, trasmesso su Rai 1, condotto da Amadeus.

Nell’ottobre del 2018 pubblica un nuovo cd, duettando con Ron, Luca Carboni e Red Canzian dei Pooh, dal titolo “Con le mie parole“, contenente brani inediti e alcuni dei suoi successi principali.

L’intervista

Di seguito l’intervista all’artista Marco Armani.

Da dove nasce la carriera di Marco Armani?

«Nasce nei lontanissimi anni ’60, nel senso che, quando sono nato nel ’61, dopo cinque o sei anni ho iniziato a muovere i primi passi canori per i concorsi regionali e provinciali, appunto nella provincia di Bari. Poi a dieci anni sono entrato in conservatorio dove ho studiato, diplomandomi poi in solfeggio, insomma ho studiato per diversi anni in conservatorio.

Contemporaneamente, verso i quindici-sedici anni ho fondato il mio primo gruppo musicale chiamato “Parsifal”, con cui ho condiviso diversi anni della mia adolescenza, fino ad arrivare ai vent’anni, o qualche anno prima forse, momento in cui ho avuto la possibilità di fare qualche provino musicale a livello professionale. A vent’anni con il mio primo 45 giri dal titolo “Domani” c’è stata la mia prima apparizione televisiva a Domenica in.»

Negli anni ottanta ha raccolto un grandissimo successo con il brano “Tu dimmi un cuore ce l’hai” che gli ha aperto le porte a Sanremo, come si è evoluta la sua carriera da allora?

«Beh, diciamo “Tu dimmi un cuore ce l’hai” è arrivato non proprio presto, nel senso che il mio primo Festival di Sanremo l’ho vissuto due anni prima con “É la vita”, una canzone da nuova proposta, che l’anno scorso a distanza di tanti anni, addirittura, è stata inserita nella colonna sonora del film “Chiamami col tuo nome”, film di Luca Guadagnino che ha vinto l’Oscar. Per me è stata una gioia inaspettata capire di far parte in qualche modo di questo film come colonna sonora.

Sanremo poi, l’anno dopo, nell’84, mi vide nuovamente alla ribalta come nuova proposta con “Solo con l’anima mia”, una canzone scritta da Ron e Luca Carboni che arrivò seconda dopo Ramazzotti con “Terra promessa”.

Quindi, voglio dire, prima di “Tu dimmi un cuore ce l’hai” ci sono stati tre anni buoni di successi, però, effettivamente, “Tu dimmi un cuore ce l’hai” è stata forse la canzone che è rimasta un po’ più nel cuore della gente e che si ricorda a distanza di tantissimi anni, nell’85.»

Da dove deriva la sua scelta di uscire di scena dalla TV?

«Sicuramente non è stata una scelta.

É stata una vicissitudine, mi ci sono trovato, perché, per una serie di motivi, sicuramente personali da una parte, ma dall’altra non personali, mi sono trovato a dover affrontare degli anni molto difficili e che mi hanno in qualche modo allontanato dal mondo discografico, ma non dal mondo del pubblico, perché ho sempre continuato a fare serate ed ho sempre continuato ad avere un buon rapporto con il mio pubblico, però discograficamente sono stato un po’ distante per un po’ di anni.

Non avendo partecipato a Sanremo dall’86, ci sono stati diversi album “d’autore” che non sono stati promozionati attraverso la grande vetrina musicale sanremese, ma lo sono stati attraverso i canoni tradizionali, che naturalmente sono meno eclatanti e più difficili, rispetto ad una vetrina così importante come quella sanremese.»

Nel 2004 egli partecipa ad “Music Farm”, talent in onda su Rai 1, questo può essere visto come un ritorno sulla scena televisiva?

«Sicuramente, “Music Farm” è stato un buonissimo percorso, perché non solo mi ha dato la possibilità di ritornare al grande pubblico dopo diversi anni in cui appunto non facevo televisione, ma mi ha dato la possibilità anche di incontrare i miei colleghi e condividere con loro questi momenti straordinari anche allora, nel 2004. In questo primo talent variety targato Italia ho fatto un po’ da pioniere, insieme ai miei colleghi, perché quando c’è da fare un’esperienza nuova e mi si invita per essa, sono il primo a buttarmici, proprio perché amo le sfide in qualche modo e tutto ciò che è inedito mi stimola molto a poterlo attraversare in qualche modo.»

Qual è stato secondo lei il più grande errore commesso nel corso della sua carriera?

«Sicuramente aver ascoltato, seppur inavvertitamente, delle cose che non avrei dovuto ascoltare ed agire di conseguenza, con molto istinto e poca testa. Questo è stato un grandissimo errore che purtroppo ho commesso quando avevo ventisei o ventisette anni, quindi ero ancora abbastanza giovane, e non ero ancora pronto a contare fino a dieci prima di sentire delle cose non vere sul mio conto.

Questa istintività, insieme al mio essere molto giovane, mi ha penalizzato e mi ha allontanato per un po’ di anni da questo mondo discografico.»

Vorrebbe parlarci del suo nuovo album e della sua tournée?

«Sì, questo album, “Con le mie parole”, viene fuori dopo quasi dieci anni di silenzio discografico.

É stata una buona opportunità perché l’anno scorso, nel 2018, mi è stata data una nuova chance per ritornare al grande pubblico, con questa trasmissione, “Ora o mai più”, dove appunto c’era la possibilità, durante l’ultima puntata, di poter presentare e divulgare un nuovo inedito.

Questa possibilità è stata per me un nuovo trampolino di lancio, perché mi ha permesso di scrivere delle canzoni, alcune del passato completamente rinnovate, ricantate con coloro che hanno fatto parte del mio passato musicale, quindi cantautori come Ron, come Carboni, come Red Canzian dei Pooh, e anche brani del presente, degli inediti, come appunto “Non ho tempo”, il primo inedito promozionato la scorsa estate, il secondo singolo che sto continuando a promozionare ed il terzo singolo fatto a quattro mani con Enrico Ruggeri.

É un album che racchiude delle cose contemporanee e delle cose del passato completamente rifatte. É un disco con belle sorprese, con belle sonorità e belle contaminazioni musicali.»

La redazione tutta del XXI Secolo ringrazia il cantautore Marco Armani per l’intervista gentilmente rilasciata.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II