venerdì 29 Marzo, 2024
21.9 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Manca l’autobus per i disabili: niente gita per Cosimo

Manca l’autobus per i disabili: niente gita per Cosimo.  L’alunno disabile resta solo in classe mentre i compagni vanno in gita scolastica. Un brutto episodio sicuramente, per il papà si tratta di: “Un atto di vera e propria discriminazione nei confronti di mio figlio”. A commentare è Duccio Massaini, padre di Cosimo, bimbo di 9 anni, affetto dalla sindrome di McCune-Albright-Sternberg, o sindrome fibrosa polios.

La scuola si difende: Le cose sono andate diversamente

Secondo la scuola le cose sarebbero andate diversamente. “Le insegnanti — ha spiegato il preside Maurizio Gagliardi — hanno verificato se ci fossero bus e pulmini per disabili a disposizione, il bus c’era, ma i pulmini per disabili no, così le maestre hanno avvisato la famiglia ed è stato concordato che i genitori avrebbero accompagnato personalmente il figlio al Saffi. La mattina però il padre ha portato l’alunno a scuola dicendo che avevano deciso che non sarebbe andato e sarebbe rimasto in classe con l’insegnante di sostegno. L’insegnante di sostegno ha fatto presente che sarebbe stato spiacevole per lui vedere gli altri compagni andare via ma il padre ha replicato che il bambino era d’accordo. Poi invece c’è rimasto male. La soluzione trovata venerdì tra insegnanti e famiglia sembrava mettere d’accordo tutti, invece poi c’è stato un cambiamento nelle decisioni della famiglia. Se le insegnanti avessero saputo che la soluzione trovata non andava bene, avrebbero riprogrammato la gita per una data in cui fossero stati disponibili i mezzi per tutti”.

Manca l’autobus per i disabili; il botta e risposta fra le parti prosegue: Uno spiacevole episodio

Immediata arriva la replica del signor Massaini: “La scuola non può scaricare sui genitori il compito dell’accompagnamento alla gita, è una questione che devono sapere risolvere autonomamente perché tutti i bambini, indipendentemente dalla disabilità, devono avere gli stessi diritti. La scuola dovrebbe essere il luogo dell’inclusione, e invece questo spiacevole episodio ci dimostra che paradossalmente è avvenuto il contrario”.