Sapere da dove viene quello che mangiamo adesso si può. Saranno resi pubblici infatti tutti i flussi commerciali delle materie prime che dall’estero arrivano in Italia, facendo la parte del leone nella produzione alimentare della penisola. Ad annunciarlo è stato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha così risposto alle proteste di diversi agricoltori e della Coldiretti.
Via il segreto di Stato quindi. Il tutto per favorire la ripresa economica e produttiva italiana e per tutelare il marchio Made in Italy. I dati, fino a oggi, sono stati chiari. Le materie prime straniere infatti costituiscono circa un terzo di tutta la produzione agroalimentare venduta nella penisola ed esportata altrove con il marchio Made in Italy. Insomma, nonostante l’etichetta tricolore, molti consumatori hanno probabilmente mangiato concentrato di pomodoro fatto in Cina, olio di oliva proveniente dalla Spagna o prosciutto arrivato fin qui dalla Germania.
Presa la decisione, si passerà presto alle vie di fatto. L’onorevole Lorenzin infatti, ha disposto l’immediata costituzione di un comitato fatto di esperti della materia che avrà il compito di definire le modalità attraverso le quali sarà possibile trasmettere i dati relativi ai flussi alimentari ai soggetti che dimostrino di essere legittimati all’utilizzo degli stessi.
La novità è stata accolta con grande favore anche dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha sottolineato come questa scelta rappresenti un cambiamento importante per questo settore: “bene la decisione di rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero e destinate alla produzione alimentare. Si tratta di un importante passo in avanti verso la trasparenza, a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori”. L’onorevole Martina inoltre ha aggiunto: “Questo provvedimento dimostra come la strada che il Governo sta seguendo sia quella di sburocratizzare e di semplificare. La trasparenza e la corretta informazione sono fondamentali nel settore della produzione agroalimentare”.
Gli ha fatto eco Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, per il quale l’eliminazione del segreto di stato rappresenta una condizione di piena legalità che può tutelare le aziende italiane dalla concorrenza straniera.
Sulle nostre tavole il Made in Italy può tornare a parlare italiano.