Ivano Capocciama è stato protagonista, regista, ed interprete di una originale versione di Madame Bovary, spettacolo tenutosi sabato scorso nella splendida arena del Sole a Mezzanotte club, di Ischia, nell’ambito della rassegna.
Nel 1856, anno nel quale il famoso romanzo fu pubblicato, il tessuto narrativo diede scalpore, per l’oggettivo quanto intrinseco oltraggio a quello che era definito codice morale o semplicemente buon senso. Mentre oggi ciò che sorprende nello spettacolo sono sicuramente la pluralità di livelli in esso contenuti e su cui esso stesso si svolge, il tumulto e la follia dell’amore; si percepisce una forza centrifuga che va oltre, oltre gli schemi, oltre i confini, quasi con rabbia, senza esitazione, con movimenti precisi, abiti e movenze sinuosi.
La recitazione di Capocciama è un continuo perdersi nel buio, un abbandonarsi a passioni ed emozioni tra loro dicotomiche, una continua lotta volta alla costruzione del personaggio principale della celebre opera di Flaubert. Il ritmo scenico è incalzante, l’attore e regista mantiene viva la scena con dei monologhi interrotti da esibizioni musicali, danzando sulle note di canzoni varie. Vige la ricerca costante di una costruzione teatrale che sia fluida e progressiva.
Lo spettacolo si basa su una forte intensità ed identità psicologica; d’altronde, si può parlare di “bovarismo”, definito uno stato di crisi di tipo appunto psicologico-morale, proprio di chi si lascia andare a pulsioni o emozioni, spesso di tipo prettamente consumistico.
Capocciama ha inscenato un’opera ricca di spunti d’interpretazione, al cospetto di un manichino ricoperto d’abiti femminili, vistosi e colorati, veli sensualmente mossi, nella cornice di un’opera estremamente importante, quale Madame Bovary, ricreando quell’oggettivo realismo, saturo e quasi strabordante di cinismo e sensualità, egocentrismo e sentimentalismo, proprio dello stile romantico.
Lo spettacolo si concentra in un monologo incalzante, protagonista della quale è Emma Bovary con tutte le insoddisfazioni proprie della sua personalità e condizione di vita. Emma, che ama fantasticare in modo romantico, si trova, però, a dover fare i conti con la mediocrità di Bovary, un personaggio alquanto gretto e rozzo.
Dunque, un tripudio di colori, musica, livelli narrativi metaforici, similitudini, allusioni, in uno spettacolo interessante e ben strutturato, di grande efficacia e coinvolgimento emotivo, nel quale un flusso ampio di parole scorre, in una cornice senza tempo.