Si sono tenuti ieri in piazza del Duomo a Milano, gremita di persone, sotto una pioggia battente, i funerali laici per Dario Fo, uno dei più grandi attori e scrittori del teatro italiano.
L’attore si è spento lo scorso giovedì mattina all’età di 90 anni. Ricoverato da quindicina di giorni presso l’ospedale Sacco di Milano, Fo, è morto per un’insufficienza respiratoria causata da una patologia polmonare. La camera ardente era stata allestita, il giorno dopo la sua morte, nel foyer del Piccolo Teatro di Strehler di Milano, che già nel 2013 aveva ospitato le spoglie di Franca Rame, compagna inseparabile dell’attore nella vita e sulla scena.
Attore, regista, scrittore, scenografo e pittore, Dario Fo era un artista a tutto tondo, uomo di incredibile cultura, vincitore del premio nobel ed un impegnato attivista.
Vittima di censure e di aspre critiche nel corso della sua carriera, Dario Fo ha fatto del teatro e della commedia dell’arte la sua casa. Nelle sue opere in chiave satirica ed irriverente, egli ha parlato di cultura popolare, delle contraddizioni dell’Italia (politica e sociale) a lui contemporanea, di anticlericalismo, lavoro simbolo di questo teatro da giullare è Mistero Buffo, portato in scena nella prima volta nel 1969, è lo spettacolo che ha consacrato Dario Fo ed il suo teatro.
Nei suoi anni da attivista politico nelle schiere della sinistra italiana, espresse sempre con decisione il suo punto di vista, subendo spesso le conseguenze fra querele, intimidazioni e minacce.
Vincitore del premio Nobel nel 1997, Dario Fo è sempre stato un curioso osservatore della vita e del mondo, che ha studiato ed analizzato in tutti i suoi aspetti, arte, letteratura, scienza e religione (da militante ateo).
In piazza del Duomo a Milano, sulle note di “ Bella Ciao”, Jacopo Fo, insieme migliaia di persone e personalità illustri della cultura e della politica, hanno salutato per l’ultima il grande Dario Fo, ripercorrendo le tappe di una vita unica di un uomo ordinatamente straordinario.