Luigi XVI di Borbone è stato re di Francia dal 1774 al 1792; dal 1º ottobre 1791 regnò con il titolo di “re dei Francesi” fino al 10 agosto 1792, giorno della sua deposizione, e di fatto ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino.
Luigi diventa a soli undici anni il nuovo erede al trono. Le testimonianze di corte lo descrivono come un bambino taciturno, con poca autostima di sé e per nulla a suo agio nel mondo dell’etichetta e dell’ostentazione di Versailles.
I suoi contemporanei intravedono nella riservatezza del delfino una mancanza di intelligenza e tale impressione negativa che si ha di lui è rafforzata dall’aspetto fisico: sebbene abbia gli occhi azzurri e i capelli biondi ereditati dalla madre tedesca, Luigi palesa una tendenza alla pinguedìne simile a quella del padre.
Il giovane trascura totalmente la famiglia e la sua futura responsabilità. Vantava però di un buon senso critico.
Nei primi anni di regno Luigi fu un sovrano riformista: abolì la servitù della gleba, corvée la pena di morte per diserzione, oltre ad altre tasse imposte ai borghesi e al popolo in favore dei nobili, che furono ostili a queste decisioni, e aver tentato di migliorare le finanze e la situazione della Francia nominando ministri come Jacques Necker infine convocando gli Stati generali.
Dalla personalità esitante, tentò di lasciare la Francia con la famiglia nel 1791 con la fuga a Varennes, atto che gli valse la riprovazione di una parte del popolo e probabilmente gli costò la vita poiché considerato un tradimento a favore di controrivoluzionari e stati stranieri in guerra con la Francia.
Dopo svariate peripezie, rifiuti, malcontenti del popolo e soprattutto malefattezze, Luigi inizia a destare odio e disagio tra clero, ministri, ed esponenti politici. Si iniziò un percorso di diffida e di volontà di scioglimento dell incarico.
Dopo la deposizione, l’arresto e l’instaurazione della Repubblica (1792), fu giudicato colpevole di alto tradimento dalla Convenzionenazionale, venendo condannato a morte 20 gennaio 1793 e poi ghigliottinato 21 gennaio 1793. La sua morte segnò la fine di un’epoca e di un regime.
Di sicuro la morte di Luigi XVI è passata alla storia come la più nota e e discussa delle defenestrazioni politiche, nonché primo vero atto sul continente europeo finalizzato alla decostruzione della sacralità e intangibilità del potere regio di stampo assolutistico, imponendo, quindi, per la prima volta un principio di responsabilità politica .
”Signori, sono innocente di tutto ciò di cui vengo incolpato. Auguro che il mio sangue possa consolidare la felicità dei francesi“. Queste sono ricordate come le ultime parole del sovrano di Francia Luigi XVI ghigliottinato il 21 Gennaio 1793 in piazza della Rivoluzione a Parigi.