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Luigi XIV di Borbone detto “Le Roi Soleil”

Luigi XIV di Borbone nasce nel 1638 e diventa Re di Francia a soli 5 anni.

Essendo troppo piccolo per governare il Paese, la regina madre, Anna d’Austria, affidò il potere a Mazzarino.

Mazzarino fu un cardinale italiano raccomandato da Richelieu (questi era morto nel 1642 ed era stato il primo ministro di Luigi XIII).

Mazzarino proseguì la politica autoritaria del suo predecessore, suscitando il malcontento di tutti.

Fu così che tra il 1648 e il 1653 i nobili di Francia tentarono di liberarsi di lui, della regina e del giovane re capeggiando un movimento di rivolta, la Fronda.

La Fronda fallì, ma incise profondamente sul carattere e sulla politica di Luigi XIV.

Il nuovo re, come raccontò egli stesso nelle sue memorie, non dimenticò mai l’atmosfera di terrore in cui per cinque anni erano vissuti sua madre e i suoi fedeli.

Le fughe notturne inseguiti dalle bande armate dei principi, le umiliazioni, lo squallore e persino la fame.

Solo nel 10 marzo 1661, con la morte del cardinale Mazzarino, Luigi XIV assunse il governo della nazione.

“Le Roi Soleil”

Luigi XIV disse di sé: “lo Stato sono io” e quando dovette scegliere l’emblema da apporre sul suo stendardo, volle il Sole perché nessun’altra stella poteva brillare più della sua.

Un cortigiano gli propose di chiamare lui stesso “Re Sole” e il sovrano Luigi XIV accettò senza alcun imbarazzo.

Spostò la sua corte nella grandiosa Reggia di Versailles, segno del suo potere assoluto, dove la sua parola è legge e nulla può opporsi alla sua volontà.

Versailles

“È stato il re più potente d’Europa, ha dominato il Seicento.

Ma la strada che porta Luigi XIV ad attribuirsi il titolo di “Re Sole” non è stata facile”.

Voltaire dedica al Re Sole un libro, “Il secolo di Luigi XIV”.

Considera il suo periodo una delle quattro età felici dello spirito umano.

Dopo la Grecia di Pericle ed Alessandro, la Roma di Cesare e di Augusto e la Firenze dei Medici.

Sarà Napoleone a riprendere, dopo la Rivoluzione, l’idea della grandeur della Francia e della sua missione civilizzatrice nata con Luigi XIV.

La grandiosa Reggia di Versailles è il più grande esempio del “periodo d’oro” di Luigi XIV di cui parla Voltaire.

Semplice casino di caccia all’epoca di Luigi XIII fu trasformato in splendido palazzo reale dal re Sole che vi trasferì la corte nel 1682 e rimase la sede ufficiale del potere sino alla Rivoluzione Francese.

La Reggia di Versailles conta 700 stanze, 2513 finestre, 352 camini (1252 durante l’Ancien régime), 67 scale, 483 specchi (distribuiti nella Grande Galleria, il Salone della guerra e il Salone della Pace) e 13 ettari di tetti.

La reggia è situata solo a 17 km dal centro di Parigi, è uno dei più bei capolavori dell’arte francese del XVII secolo.

Su questo modello si è costituita la splendida Reggia di Caserta, per questo motivo definita la “Versailles del Regno di Napoli”.

Dora Caccavale
Dora Caccavale
Nata a Napoli (classe 1992). Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Autrice del libro "Lettere di Mattia Preti a Don Antonio Ruffo Principe della Scaletta" AliRibelli Editore. Organizzatrice di mostre ed eventi artistici e culturali. La formazione rispecchia il suo amore per l'arte in tutte le sue forme. Oltre alla storia dell'arte ha infatti studiato, fin da bambina, danza e teatro. Attualmente scrive per la testata XXI Secolo.