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Lucia Russo: i video ASMR e l’amore per Napoli

La Redazione de il XXI Secolo ha avuto il piacere di intervistare la Youtuber Lucia Russo, che propone alla propria community video ASMR, particolarmente in voga negli ultimi tempi.

Ciao Lucia, grazie per aver accettato questa intervista. Se ti va raccontaci qualcosa di te 

Ciao, grazie mille a te per. Sono Lucia, su tutti i social mi chiamo “eliophilia” per il mio amore per il sole, per il mio continuo voler raggiungere la luce e allontanarmi dalle tenebre dell’anima, anche se non sempre ci riesco”. 

Quando nasce la passione per l’ASMR? 

“Nasce come una sorta di – autoterapia, ho iniziato guardando questi video quando li facevano in pochi, ancora non se ne parlava moltissimo e ho pensato che potesse aiutare in primis me stessa. Infatti, ancora oggi, chi mi conosce nella vita di tutti i giorni fa fatica a credere che io faccia questo tipo di video, perché non sono per niente una persona calma e tranquilla”. 

Credi che le persone apprezzino i video in lingua napoletana e cosa pensi del napoletano inteso appunto come lingua?

Nella vita in generale ho sempre prestato molta attenzione alle lingue e alla letteratura, il napoletano lo definisco la mia seconda lingua perché la prima resta sempre l’italiano, sia chiaro. Non mi piacciono quelle persone che si definiscono prima napoletane e poi italiane, secondo me è un concetto molto borbonico della visione della società, insomma antiquato e superato. Secondo me tutti i dialetti dovrebbero diventare lingue, perché tutte hanno a che fare con la cultura di un determinato posto e prendono forma nel corso del tempo. Io sono stata molto fortunata a nascere a Napoli perché così ho la possibilità di comprendere tutte le canzoni che sono state scritte nei secoli, faccio mia la cultura della passione e del sentimento, a volte penso che non potrebbe essere altrimenti in quanto napoletana. Per esempio – Tammurriata nera – l’ho studiata per l’esame di Linguistica (studio Lettere) ma già la conoscevo, quindi insomma, siamo un passo avanti, è chiaro”. 

Tu stessa sperimenti l’ASMR come fonte di rilassamento? 

“Sì, certo, tutte le sere vado a dormire con almeno un video e crollo prima del previsto. E lo sto sperimentando anche dal vivo con persone che conosco e che sono aperte a questo tipo di rilassamento”.

Cosa rappresenta per te Napoli, la tua città? 

“Ecco, torniamo a noi. Io sono una delle poche persone che conosco, nella mia cerchia di amici e parenti, che non è mai andata via dal Sud. Proprio qualche giorno fa ho incontrato una vecchia amica di scuola che non vedevo, forse, da 15 anni, lei ha vissuto al Nord e ora è tornata qui. E mi ha chiesto “Tu sei sempre stata qui?”. Questa domanda mi ha fatto riflettere parecchio. Oggi restare a casa lo si vede quasi come un deterrente, andarsene altrove pare sia una scelta obbligata. Io sono molto legata alle mie radici, di Napoli mi piace quasi tutto. Studio e critico gli atti camorristici, guardo sia serie come “Gomorra” che film come “Benvenuti al Sud”, ascolto Pino Daniele e guardo Eduardo da quando ero piccola, ma mi divertono anche i video di tiktok più popolari di oggi, cerco di non essere snob e di poter abbracciare quante più informazioni possibili per sapere cosa evitare e cosa no. Non saprei immaginarmi nata in una città diversa da Napoli, anche se non bevo caffè e preferisco il sushi alla pizza”. 

Secondo te qual è la dote migliore dei napoletani? E l’elemento peggiore della società?

“Non penso che tutti i napoletani siano uguali, non mi piace generalizzare. Tuttavia, è pur vero che col tempo la “napoletanità” è diventata una caratteristica peculiare. Mi piace quando un napoletano apre la mente su cose alle quali non aveva mai prestato attenzione, quando va al di là di quello che è, quando si rende conto della storia della propria città e sa che veniamo da mondi e popolazioni diverse. Mi piace l’unione e la passione che mettiamo in quello che facciamo, mi piace quella piccola dose di malinconia che serve per restare con i piedi per terra. 

Non mi piace invece il fanatismo calcistico, il razzismo che ne deriva. Non mi piace quando un napoletano si sente in dovere di doversi “diversificare” da un altro napoletano, non mi piace lo snobismo: noi sappiamo quello che siamo e quello che siamo stati, non c’è bisogno, secondo me, di questa difesa sfrenata. Il privilegio di essere napoletano è noto anche a chi napoletano non lo è”.

Pensi che un giorno YouTube possa diventare il tuo lavoro? 

“Non faccio video pensando a questo, non ho mai creduto che i social possano essere il mio primo lavoro. Sicuramente sono aperta a tutto, ma per ora sono la mia terza attività”. 

Cos’è per Lucia l’ASMR? 

“Un modo per addormentarmi alternativo alla melatonina. A parte gli scherzi, spero che sempre più persone siano aperte a questo metodo di rilassamento e che, col tempo, ci siano anche studi scientifici ad approvare la sua efficacia”.

Ringraziamo Lucia, per questa intervista simpatica e cordiale, che ha espresso l’amore che, solo chi è nato e vive a Napoli può comprendere del tutto. L’ASMR può piacere e non, può rilassare o meno, alcuni non lo sopportano, altri semplicemente non lo conoscono. Napoli è un pò come la suddetta tecnica di rilassamento, se non la si conosce bene, si possono prendere le distanze, ma viverla è tutt’altra cosa. Proprio come un suono, una melodia, una sinfonia e qualsiasi altro frammento che costituisce l’immensità di una città unica al mondo.