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Lucia Perez, stuprata e uccisa. Assolti gli imputati

Nuovi sviluppi nel caso in Argentina di Lucia Perez, una ragazza di sedici anni morta due anni fa in seguito alle violenze subite da tre spacciatori.

Lucia Perez, morta l’8 ottobre 2016, è stata drogata, stuprata e seviziata tramite impalamento. La ragazza fu lasciata davanti all’ospedale di Mar de Plata a pochi chilometri da Buenos Aires. I medici non sono riusciti a salvarla; hanno però riconosciuto i terribili abusi subiti.

Dopo due anni di processo, i giudici di Mar del Plata, città dove è avvenuto il fatto, hanno assolto i tre imputati dall’accusa di omicidio.

Matias Farias di 25 anni e Juan Pablo Offidani sono stati condannati a otto anni e al pagamento di una multa di 135mila pesos per il solo reato di possesso e commercializzazione di stupefacenti, aggravato dalla vendita a un minore nella giurisdizione di una scuola. Il terzo uomo, Alejandro Maciel, di 61 anni, ha attenuto la piena assoluzione.

In Argentina è scoppiata l’indignazione.

Per la ragazza, fu proclamato il primo sciopero nazionale delle donne argentine, il 19 ottobre 2016.

A trasportarla in ospedale sono stati i suoi sessi carnefici, che l’hanno prima lavata del suo sangue e le hanno messo abiti puliti per non destare sospetti.

I giudici hanno ritenuto che la ragazza fosse consenziente nel rapporto.

Intanto, la pm Maria Isabel Sanchez è stata accusata di aver condizionato l’opinione pubblica diffondendo alla stampa i particolari dell’esame autoptico.

“Con la sentenza del 26 novembre mia figlia è stata uccisa di nuovo” ha detto Marta Montero, la madre di Lucía. “Non possiamo continuare a perdere le nostre figlie”.

“Non possiamo più permettere che questo accada”.