Che la tecnologia si evolva di continuo è un dato di fatto. Negli ultimi decenni, poi, lo sviluppo tecnologico ha portato a velocissimi e numerosi cambiamenti in ogni dimensione della vita umana. Nell’ambito musicale la rivoluzione si è focalizzata sui supporti dai quali poter ascoltare la musica: siamo passati dai vinili alle cassette (o nastri), fino ad arrivare ai CD. Che poi la moda giochi un ruolo fondamentale anche quando si parla di tecnologia e supporti questo è già noto, conferma di ciò un incredibile ritorno al vinile negli ultimi anni.
Comunque sia, a parte qualche inversione di tendenza come la moda vintage del vinile, il supporto per eccellenza degli ultimi anni è stato lo streaming. Non è una novità che i supporti fisici negli ultimi anni siano in crisi nel mondo della musica, i CD vendono sempre di meno e la popolazione ricorre sempre più allo streaming musicale, ovvero all’acquisto (almeno si spera) della musica tramite portali online autorizzati alla vendita di album interi o singole tracce. Parliamo di portali come iTunes o Amazon e chi più ne ha più ne metta.
La conferma di questi dati ci arriva dal mercato musicale americano. Negli Stati Uniti per la prima volta la vendita della musica tramite streaming ha prodotto più utile rispetto alla vendita della musica tramite supporti fisici e in particolare ci riferiamo in questa sede ai CD. Quando la notizia mi è giunta all’orecchio non mi sono stupito neanche più di tanto, infatti non solo era noto il dato secondo cui le vendite dei CD musicali negli ultimi anni erano in calo e di certo non ci voleva un veggente o un esperto dell’industria musicale per capire che prima o poi il sorpasso da parte dello streaming musicale sarebbe avvenuto. In secondo luogo questa evenienza storica si è registrata per la prima volta, guarda caso, proprio negli Stati Uniti, una nazione che storicamente riesce ad anticipare tutti i processi sociali, tecnologici ed economici rispetto al resto del mondo. Arriva quindi, dagli Stati Uniti, anche in questa occasione il segnale che tutti aspettavano: il supporto fisico sta morendo, il tempo dello streaming è giunto.
I dati di questo sorpasso arrivano direttamente dalla RIAA, acronimo di Recording Industry Association of America, praticamente l’equivalente della nostra SIAE. Secondo la RIAA nel 2014 lo streaming musicale ha generato ricavi per 1,87 miliardi di dollari contro gli 1,85 miliardi di dollari prodotti dal supporto fisico del CD. Certo la distanza è breve ma è un chiaro segnale di quello che sta accadendo.
Già da diversi decenni i sociologi studiano i fenomeni prodotti all’interno della società in seguito all’introduzione di nuove tecnologie e di nuovi supporti grazie ai quali la popolazione può fruire di contenuti musicali ma anche di altro tipo. Ci sono diversi studi su tali fenomeni e opinioni discordanti ma una cosa è oramai certa: stiamo procedendo verso un era che vuole accantonare il supporto fisico almeno nel mondo della musica. Oggi le persone ascoltano la musica da piattaforme come Youtube o scaricano musica in maniera legale o illegale ma comunque sia i supporti fisici continuano a mantenere un certo livello nelle vendite.
Con questo cosa voglio dire? voglio dire che ci sarà sempre una grande fetta della popolazione che amerà possedere l’intera discografia dei propri artisti preferiti. Voglio dire che il supporto fisico è importante e non morirà tanto facilmente. Voglio dire che in un epoca di esasperata flessibilità e precarietà in ogni ambito della vita quotidiana le persone sentono sempre più il bisogno di concretezza. Onestamente non credo si possa parlare della morte del supporto fisico, almeno per ora. A conferma di ciò potrei citare il “ritorno di fiamma” del vinile, che seppur spinto da un tendenza che qualcuno potrebbe definire “momentanea” porta comunque a casa i suoi risultati. Negli ultimi anni molti appassionati di musica sono tornati a comprare nuovi giradischi e nuovi vinili per ampliare le proprie collezioni musicali, e con grande sorpresa io stesso ho visto diversi ragazzi girare tra le fiere dell’usato o nei principali negozi di musica per accaparrarsi qualche vecchio vinile dei Beatles, dei Nirvana o dei più recenti Coldplay.
In definitiva cosa ne penso di tutta questa storia? si, i dati ci dicono che lo streaming musicale vende sempre di più e il supporto fisico sempre in meno. Ma comunque sia le vendite dei supporti fisici non scendono sotto un certo livello. Un vinile o un CD, proprio come un libro, forniscono un senso di concretezza di cui l’uomo ha sempre più bisogno in un momento storico come quello attuale dove tutto sembra sfuggire di mano. Inoltre, chi di noi non ha mai desiderato di avere a casa i suoi CD o Vinili preferiti? Se il supporto fisico nel mondo della musica è destinato a morire, sicuramente morirà di una morte lenta che incontrerà diverse resistenze ma sopratutto morirà nel lungo periodo.