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L’innovazione delle stringhe nelle calzature

Il giorno 27 marzo 1790 (230 anni fa), in Inghilterra, Harvey Kennedy brevettava i lacci per le scarpe. Questi ultimi consistevano in stringhe che venivano fatte passare in una serie di occhielli e che arrivavano alla caviglia o poco più su. Fino a questa innovazione, le scarpe venivano allacciate con fibbie da intrecciare attorno alla gamba, alla caviglia o al piede.

Lacci o stringhe.

Il laccio (o stringa) è un accessorio che concorre alla chiusura della calzatura o di altre parti dell’abbigliamento. È un sottile laccio di cuoio (o fettuccia di tessuto), terminante in un rinforzo, solitamente in plastica. Passando negli occhielli dei due lembi della tomaia permette, se tirato, di serrare la scarpa o lo stivale e, se allentato, di sfilare le calzature dal piede. Gli occhielli posso essere dei semplici buchi, fori rinforzati con metallo, ma possono essere anche degli anelli o dei gancetti, sempre in metallo.

Determinare la sua storia è molto difficile, così come lo è per le scarpe. Data la deperibilità del materiale con cui sono costruite, è difficile che qualche reperto sia giunto fino a noi per essere studiato. Ma abbiamo una testimonianza sul loro uso che ci perviene dall’età del bronzo, attraverso un ritrovamento della mummia del Similaun. È attestato, infatti, che la mummia indossava un paio di calzature in cuoio, serrate da lacci dello stesso materiale. I lacci, in tempi passati, li ricordiamo poiché usate anche nell’abbigliamento. Servivano a chiudere il busto, il farsetto, le casacche, i calzoni chiusi al ginocchio (detti alla zuava) e altri capi di abbigliamento oggi desueti.

Anche se usate nel medioevo, solo nel XX secolo, esse divennero il metodo più utilizzato per chiudere le calzature (27 marzo 1790).

I materiali delle stringhe.

I materiali comunemente usati per i lacci sono il cuoio o la pelle. Altro materiale tradizionalmente usato sono le fibre tessili, maggiormente il cotone con struttura intrecciata, con un’anima di rinforzo e con un rinforzo alle estremità di plastica o metallo detto aghetto, che serve ad impedire lo sfilacciamento e ad agevolare l’introduzione negli occhielli. Altro materiale molto usato sono le tecnofibre che, originariamente, avevano lo stesso usato per le scarpe, mentre oggi se ne trovano di tutti i colori, anche con disegni stampati. Inoltre, hanno anche forme diverse, abbiamo le piatte, le tonde e le cerate, che sono molto sottili.

Dettaglio che va sottolineato sono i tipi di allacciatura. Abbiamo l’allacciatura da negozio, in cui il capo del laccio passa dal foro superiore a quello inferiore fino a collegare tutti i fori. L’allacciatura incrociata o americana, in cui i capi del laccio percorrono lo stesso tipo percorso passando da un foro a quello superiore opposto. Abbiamo, infine, quella europea tradizionale e quella europea alternativa.

Un’altra curiosità è quella dei vari tipi di nodi. Il nodo classico (detto asola) e il nodo di sicurezza (o doppio nodo), che si ottiene facendo un nodo semplice oltre al nodo classico.