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Caso Liliana Resinovich: trovato Dna maschile sul cordino che legava le buste

Sembrerebbe essere molto vicina la risoluzione del caso di Liliana Resinovich, la donna triestina di 63 anni trovata morta in un bosco un mese dopo la sua scomparsa.

Secondo alcune indiscrezioni riportate durante la trasmissione La Vita in diretta sarebbero state trovate tracce di un Dna maschile sulla corda che stringeva le buste attorno alla testa di Liliana Resinovich.

L’autorità predisposta non ha ancora fornito nessuna conferma ufficiale, il capo procuratore di Trieste Antonio De Nicolo si è detto fiducioso sul proseguimento delle indagini. “Le forze in campo stanno facendo il massimo che si può fare. Sono a contatto quotidiano con loro, so che ci sono dei piccoli progressi per capire tante cose, ma fino a quando il quadro non ci è chiaro abbiamo deciso di auto consegnarci al silenzio”.

Le accuse di sequestro di persona quindi restano ancora a carico di ignoti e nessuno è stato ancora indagato.

Se confermato, si potrà risalire se non all’assassino quasi certamente all’ultima persona che è stata con Liliana poco prima che morisse. Il fatto che il Dna sia stato individuato sul cordino consentirebbe di escludere che si tratti di materiale di contaminazione.

La prossima tappa delle indagini sarà comparare il profilo individuato con i due uomini presenti nella vita della donna, suo marito Sebastiano e l’amico Claudio.