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L’Hackmeeting, un appuntamento col mondo della tecnologia

Torna uno degli appuntamenti più importanti per il mondo della tecnologia, l’hackmeeting.

L’incontro, come suggerisce il nome, è un vero e proprio meeting sul tema delle nuove tecnologie. L’evento si rivolge agli appassionati di tecnologia e a tutte quelle persone che desiderano sviluppare nuove conoscenze in questo ambito.

L’hackmeeting nasce in Toscana nel 1998, la prima edizione dell’evento si è tenuta al CPA di Firenze sud; dal 2000 si è diffuso in diversi paesi del mondo, tra i quali Spagna, Bolivia, Cile e Messico.

Il meeting nacque in risposta al messaggio veicolato dai media degli anni ’90, che associavano il desiderio di apprendere la logica delle nuove tecnologie a comportamenti criminali. Durante l’evento gli hack lab del posto, assieme ad altre organizzazioni coinvolte, lavorano per realizzare delle attività che riguardano l’uso della rete e della tecnologia. Nello specifico l’incontro prevede una serie di corsi di formazione, conferenze e workshop.

L’evento dura diversi giorni, è autogestito ed autofinanziato, solitamente si tiene ogni anno presso centri di diverse città d’Italia. Ogni edizione è caratterizzata da due ambienti: un Workshop, che si configura come momento di formazione ed arricchimento reciproco ed un Landscape, uno spazio nel quale ritrovarsi in maniera informale. L’hackmeeting è noto per affrontare diversi temi, tra i quali copyright, privacy, divario digitale, intelligenza artificiale e software libero.

L’hackmeeting 2020 a Roma

L’organizzazione dell’incontro ricalca il suo spirito comunitario, non esiste un comitato organizzativo; gli appassionati di tecnologia hanno la possibilità di partecipare sia alla progettazione che alla realizzazione del meeting.

Quest’anno l’evento si terrà a Roma, al CSOA Forte prenestino, via Federico Delpino, in località Centocelle, tuttavia non è ancora stata fornita una data ufficiale. Anche nel prossimo appuntamento resterà centrale la figura dell’hacker. Quest’ultimo non viene inteso come il responsabile di illeciti compiuti sul web, bensì come un curioso, desideroso di apprendere i meccanismi più complessi della rete.

Un evento cardine per il mondo della tecnologia, che ridefinisce la figura dell’hacker, mettendola al servizio della comunità.