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Lezioni in presenza, ma atenei impraticabili

Lezioni in presenza, le università tornano piano piano alla normalità, ma uno dei problemi più discussi da anni, torna a farsi sentire. Parliamo del sovraffollamento delle aule che durante le ore di lezione diventano impraticabili: pochi posti a disposizione e troppe persone.

In due anni sembrerebbe che nulla sia cambiato e gli atenei italiani sono attanagliati da questo grave problema al quale gli studenti si appellano, chiedendo provvedimenti rapidi.

Da una parte l’entusiasmo per il ritorno in presenza, dall’altro le aule esageratamente affollate, dove la mascherina (tra l’altro) è semplicemente raccomandata.

In alcuni casi la situazione sembra peggiorata aule zeppe, studenti costretti a seguire le lezioni seduti per terra e ambienti dove persino piove dentro. La denuncia arriva da Link-Coordinamento universitario che ha documentato alcune situazioni al limite della sicurezza e non solo.

I problemi relativi alle università riguardano gli atenei dal Nord al Sud, senza distinzione.

“Piove in aula, è assurdo”, ha dichiarato uno studente dell’Università di Salerno. Ma la situazione è la medesima in tanti atenei. Il grido è unanime: bisogna fare qualcosa, troppo spesso è impossibile seguire le lezioni, oltre che per problemi di spazio, anche perché non si può entrare nelle aule stesse. 

Per Virginia Mancarella, coordinatrice del sindacato studentesco “Siamo di fronte a una grave violazione del diritto allo studio dovuta alla mancanza di accessibilità delle nostre università. Le carenze che stiamo vivendo oggi – prosegue – sono frutto di anni di definanziamento che hanno messo in ginocchio l’università pubblica, sottraendo fondi anche all’edilizia universitaria”.

È chiaro che in condizioni come queste non è possibile esercitare il normale svolgimento delle lezioni.  Un ritorno alla normalità che però ha deluso molti studenti. Tutto è come prima, soliti problemi e solite decadenze.