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Lettura, che tipo di rapporto intercorre con i giovani?

Computer, tv, videogiochi, tutto questo è parte integrante della nostra vita. Spesso scandiscono lo scorrere della nostra giornata. Ma la lettura di un libro… produce sempre emozioni uniche ed insostituibili. Non per tutti i giovani, però, scopriamo il motivo.

Tralasciando il tipo di rapporto dei giovani con i libri, è necessario spiegare che leggere fa bene a noi stessi in svariati modi, aiuta lo sviluppo e il perfezionamento del linguaggio, rendendo ogni discorso sempre più fluido, oltre ad accrescere un enorme repertorio linguistico. Leggere, inoltre, permette anche di sfogarsi, comunicando i propri pensieri e ideali. Le lettura, infatti, può risvegliare interessi su un determinato argomento, originando tanta passione e sviluppando lo spirito critico.

Leggere, inoltre, è definito “cibo della mente“: questa espressione è molto in voga, dietro di essa si eclissano molteplici significati. In generale però, la nostra mente è un luogo alquanto bislacco, una sorta di palestra, nella quale il nostro cervello è in costante allenamento. In questo scenario, la lettura simboleggia un enorme bilanciere, atto a garantire una dura ed efficiente esercitazione. I libri, oltre ad essere interessanti, svolgono una funzione importante all’interno del tessuto sociale. È proprio attraverso il loro ruolo che ogni tipo di informazione, perfino quelle più antiche, anzi queste in particolare, giungono sino a noi, facendoci sapere chi siamo, da dove deriviamo e tutta la storia che ci ha caratterizzato.

La lettura, inoltre, consente di abbandonare la nostra realtà e proiettare qualsiasi individuo in un’altra dimensione, stimolando, così, la fantasia. I medesimi personaggi, gli stessi luoghi e i medesimi avvenimenti, contenuti all’interno dei libri, creano una nuova e differente realtà.  Ci sono ancora ragazzi che quando sfogliano un libro, prima di leggerlo, amano odorarne le pagine nuove di stampa, che quando entrano in una libreria si perdono con il cuore e la mente tra i tanti colori delle copertine dei libri. Ogni libro ha il suo fascino, il suo potere, il suo mistero che lascia dentro il lettore un senso di completezza, colmando quel senso di vuoto che solo un libro sa fare.

Con le dovute eccezioni, pare che molti ragazzi pensino che leggere sia complesso, noioso e che non ne valga la pena. È comunque comprensibile. A volte può accadere che possiedono un vocabolario ristretto, il quale stenta ad espandersi: in parte, perché spesso non c’è esperienza di ricercare nuovi vocaboli, quando succede non sempre sono volenterosi di capirli e ricordarli. Col tempo queste parole diventano piccoli ostacoli sparsi su ogni pagina, spine che rendono inavvicinabile un testo. O peggio: lo rendono noioso. Ma è importante sottolineare che è noioso soltanto un libro il quale viene presentato come tale.

Un libro che l’insegnante non ama, ma che deve infilare per forza nel programma di quell’anno. È noioso un romanzo letto, quando non è ancora il momento per te di affrontare quella storia. Sono noiose le pagine assegnate e mandate giù senza capire realmente che cosa dicono. Sono noiosi i libri noiosi e anche quelli che non lo sono, se le persone circonvicine ci convincono che sia così.

Nell’era di Internet è complesso far penetrare la lettura nella vita dei giovani. Come riuscirci? Trasportando Internet nell’universo della lettura. In realtà la rete potrebbe essere un’ottima sponda per formare i lettori di oggi. Se da un lato non esiste libro di cui un adolescente disperato non abbia cercato la trama su Internet, dall’altro, allo stesso modo, esistono una marea di libri da poter leggere attraverso l’utilizzo del web. Si potrebbe, per esempio, costruire una biblioteca di classe che duri per tutto il percorso di studi con le recensioni degli alunni. Sarebbe anche per loro un ricordo di quegli anni, una traccia delle letture fatte insieme.

Nel corso del lasso temporale del lockdow, sostando nelle proprie abitazioni, numerosi giovani si sono dedicati alla lettura, in alcuni casi, anche molti che precedentemente ignoravano questa attività, forse per assenza di tempo, forse per mancanza di stimoli. Tanti ragazzi, in questo particolare lasso temporale, hanno intravisto nei libri e nella lettura un’occasione per evadere, per rifugiarsi in un mondo semplice ma allo stesso tempo affascinante, distaccandosi dalla monotonia creata dalla pandemia, provocata dal Covid-19. La realtà è stata poi filtrata e captata con occhi differenti, a dimostrazione della forte influenza della lettura.

E il ruolo dei genitori? È fondamentale per insegnare l’arte della lettura ai giovani? A volte la mediazione dei genitori tra i libri e i ragazzi può essere indispensabile per creare una relazione tra quest’ultimi. Gli adulti, infatti, hanno il dovere, almeno di tentare, di indirizzare i giovanissimi all’arte della lettura. Esigere non è sicuramente una manovra intelligente, anzi al contrario, potrebbe provocare nei giovani l’effetto contrario, e quindi allontanarli. Ma molto cautamente, l’incarico dei grandi potrebbe rivelarsi determinante per la formazione dei ragazzi.