venerdì 29 Marzo, 2024
17.6 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

L’esordio della trasmissione “Lascia o Raddoppia?”

Debutta in televisione “Lascia o Raddoppia?”.
L’esordio della trasmissione, che ha segnato la storia di un epoca, ben 66 anni fa.

Difficile dimenticare il nome di questa trasmissione, condotta da Mike Buongiorno e con la regia del programma curata da Romolo Siena.

“Lascia o Raddoppia?” è uno dei più famosi e celeberrimi quiz televisivi trasmessi in tv. Una trasmissione a quiz trasmessa dalla Rai. L’esordio della trasmissione a quiz venne fatto con una puntata di presentazione il 19 novembre 1955.

Il quiz era la versione “italianizzata” del quiz francese “Quitte ou Double?”.
Ma il vero game show era di origini statunitensi “The 64,000 Question”, importato poi  nel 1955 anche in Italia.

Dopo la puntata di presentazione tenutasi il 19 novembre del 1955 il quiz, condotto dal famosissimo Mike Buongiorno, andò in onda ogni sabato sera alle 21:00 a partire dal 26 novembre del 1955. Ogni sabato sera alle 21:00 fino all’11 febbraio 1956.
Poi ogni giovedì sera dal 16 febbraio 1956 al 16 luglio 1956, quella fu l’ultima data del programma, ne seguì infatti la sua sospensione. Il programma andava in onda in diretta dallo Studio 3 della Fiera di Milano. 

La trasmissione di Mike Buongiorno ha un successo incredibile.
Una riuscita forse dovuta  al successo della televisione in quegli anni?
Forse per la genialità del format preso direttamente dall’America, o per la bravura e simpatia del conduttore?.
Non si fa altro che parlare di questo quiz in quell’epoca.

Molto più di un gioco, è uno di quegli elementi tipici di “di quello spirito del tempo”, una trasmissione che ha fatto quell’epoca e che è rimasta nella storia.

“L’uomo comune” che si vede nello schermo porta un senso di identificazione.
“Tu potrai essere quello che entra nei salotti degli italiani.” 
Un programma che permetteva a tutti gli italiani di poter fantasticare, rilassarsi e dimenticarsi delle preoccupazioni avute durante il giorno. Ma la grandezza era quella di poter favoleggiare e pensare di poter diventare uno dei concorrenti un giorno.