sabato 20 Aprile, 2024
12.3 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

L’esercizio come aiuto contro la fibrillazione atriale

L’esercizio è da sempre alleato della nostra salute, sia fisica che mentale. Fare esercizio apporta enormi benefici, alleviando lo stress legato a varie problematiche, aiutando il nostro corpo a stare bene e migliorando il nostro stato di salute in toto.

Da recenti studi presso l’Università di Adelaide, in Australia, è inoltre emerso che l’esercizio, in particolare quello aerobico, per un determinato periodo di tempo giova sopratutto a chi affetto dalla fibrillazione atriale.

Che cos’è la fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è un disturbo cardiaco o alterazione del ritmo cardiaco che si origina dagli atri del cuore.

Questa è una complessa patologia, risultato di un gran numero di disordini cardiaci ed extra-cardiaci che fa battere il cuore velocemente e in modo irregolare, e le cui manifestazioni principali sono palpitazioni, mancanza di respiro, stordimento e affaticamento.

Questa patologia, diffusa a livello globale, è in costante crescita. Si stima, infatti, che superi i 30 milioni di persone.

L’esercizio contro la fibrillazione atriale

La ricerca condotta dall’università australiana, presentata all’edizione 2021 virtuale del congresso Esc, della Società europea di cardiologia, ha messo in evidenza come un programma di esercizi della durata di 6 mesi possa aiutare a mantenere il normale ritmo cardiaco e ridurre la gravità dei sintomi nei pazienti.

Lo studio è arrivato a tali conclusioni assegnando in modo casuale 120 pazienti con malattia sintomatica a un intervento di esercizio o a cure abituali per sei mesi. L’intervento includeva esercizio supervisionato e un piano settimanale individualizzato da seguire a casa.

L’obiettivo dello studio era di aumentare l’esercizio aerobico fino a 3,5 ore alla settimana nel corso dei sei mesi stabiliti.

I partecipanti che hanno svolto la funzione di gruppo di controllo hanno invece ricevuto consigli sull’esercizio ma nessun intervento attivo e tutti i pazienti hanno ricevuto le consuete cure mediche dal cardiologo.

In tutti coloro che avevano svolto gli esercizi è stata osservata una significativa riduzione della gravità dei sintomi a 12 mesi rispetto al gruppo di controllo.

Adrian Elliott, autore della ricerca ha dichiarato – “Ciò significa che i pazienti hanno riportato palpitazioni meno gravi, meno mancanza di respiro e affaticamento. Non solo: dall’analisi è emerso che un numero maggiore di pazienti nel gruppo che ha fatto gli esercizi potrebbe mantenere un ritmo cardiaco normale senza bisogno di interventi invasivi o uso continuato di farmaci. Come guida generale i pazienti dovrebbero sforzarsi di svolgere fino a 3,5 ore a settimana di esercizio aerobico e incorporare alcune attività di maggiore intensità per migliorare la forma cardiorespiratoria.