giovedì 25 Aprile, 2024
10.2 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Les Naifs, quando il tempo diventa relativo

Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano, meglio conosciuti con il nome di Les Naifs, hanno gentilmente rilasciato un’intervista ai microfoni della testata giornalistica online XXI Secolo.

Il duo canoro, la cui brillante carriera è continuamente influenzata della più fervente arte, ci ha parlato dei loro progetti artistici e non.

Il duo prende il nome dall’arte naif, ossia un tipo di arte che si estranea dalla realtà culturale e accademica della società ad essa contemporanea.

Storia

Prima di passare all’intervista, ecco alcuni cenni storici e dati generali riguardanti il duo Les Naifs.

Les Naifs nascono tredici anni fa, per hobby, dalla passione per la musica che accomuna Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano, i quali erano già presenti nel mondo dello spettacolo e dietro le quinte di numerosi artisti.

L’attività del duo inizia cantando nei locali, dove il pubblico, sempre più entusiasta, cresceva di volta in volta sempre di più. Il loro repertorio artistico era molto apprezzato.

Proprio in quel momento i due giovani artisti decidono di trasformare quello che per loro, fino ad allora, era stato solamente un hobby, in una vera e propria carriera lavorativa.

Les Naifs studiano canto lirico e pop, iniziando la propria ricerca di canzoni degli anni ’50 e ’60, riarrangiandone la musica in chiave moderna.

Contemporaneamente alla loro crescita artistica, i due decidono di realizzare un progetto che, ormai già da cinque anni, era programmato. I due hanno aperto quest’anno la Les Naifs Art Music Academy, un accademia musicale artistica.

L’intervista

Di seguito l’intervista gentilmente rilasciata da Les Naifs:

  • Qual è la genesi de Les Naifs?

«Le Naifs nascono tredici anni fa, ma non con questo nome. Il nome attuale lo abbiamo scelto nel 2018 in quanto c’è stata una rinascita generale, spirituale ed anche fisica. Abbiamo scelto Les Naifs, al plurale, come nome perché un quadro naif è un quadro moderno, pur trattandosi di opere che venivano create molti anni fa. Quindi ho collegato la cosa, ho collegato il vintage con il moderno ed è quello che stiamo facendo noi con Les Naifs.»

  • C’è stato poi un periodo di forti cambiamenti. Da cosa deriva la rivalutazione della vostra carriera?

«Prima noi facevamo teatro, facevamo cabaret, facevamo spettacoli in locali, dove la gente poteva mangiare e osservare la nostra arte.

Si facevano anche parodie per allietare il pubblico di fronte a noi.

Son cose che abbiamo accantonato, in quanto si cantava, però le persone vedevano soltanto la scenografia di noi, mentre invece era giusto far conoscere anche la nostra vocalità.

Per questo abbiamo eliminato questo tipo di arte di travestimento e siamo piaciuti anche senza. Abbiamo quindi deciso di fare Les Naifs indossando magari delle cose colorate, per far vedere che siamo due ragazzi che cantano bene. Piaciamo lo stesso, il pubblico ci apprezza anche per questo.»

  • Les Naifs hanno deciso di avviare una collaborazione con Almax Star Magazine, da cosa deriva questa scelta?

«Questa scelta ci è stata proposta dalla grande Serena Baldaccini, General Manager della rivista online Almax Star Magazine, in quanto le siamo piaciuti come persone.

Ha poi visto il nostro operato, la nostra arte canora, e le è piaciuta.

Ci ha proposto di collaborare con la rivista, sulla quale ci occupiamo di interviste ad altri artisti, dato che siamo del campo. Ci ha fatto molto piacere questa cosa perché ci facciamo notare, non solo come persone, ma anche come artisti a trecentosessanta gradi, intervistando i nostri colleghi. Tutto quello che fa parte della musica, della pittura, della scrittura è tutta arte! Ci è quindi piaciuta l’idea e abbiamo accettato ben volentieri»

  • Che risonanza hanno Les Naifs nel panorama artistico – culturale, e in quello sociale, contemporaneo con la loro arte?

«Les Naifs stanno tirando fuori musica vintage che, per tante persone, è sparita.

Per noi invece è sempre attuale.

La stiamo riprendendo tutta, dagli anni ’50, ’60, anche dai primi anni ’70, e la riarrangiamo in chiave moderna, rifacendo le basi musicali in sala registrazione.

Facciamo ciò per far sapere a tutti che non esiste solo la musica attuale, ma anche per far ricordare alle persone di una certa età la loro vecchia musica, le loro vecchie canzoni, i ricordi.

Ai ragazzi di oggi facciamo conoscere delle novità, in quanto rirrangiando le canzoni in chiave moderna attiriamo anche questi tipo di persone.»

  • Les Naifs hanno un progetto molto particolare. Ce ne parli.

«Abbiamo aperto da quest’anno, dopo 5 anni di progettazione e programmazione, l’accademia musicale Les Naifs Art Music Academy, della quale può far parte chiunque.

Dai sedici anni in su fino anche agli ottanta, novanta anni, perché non c’è un limite di età!

Abbiamo notato che ci sono tantissime persone, anche di una certa età che va dai cinquanta, sessanta, settanta anni, ma anche dai quaranta, con delle voci straordinarie.

Vogliamo dare ampio sfogo, ampia disponibilità anche a queste persone di poter realizzare dei sogni o degli hobby che magari, per altre situazioni che sorgono in Italia, arrivati ad una certa età dopo non si riescono più a realizzare. Invece, allargando questa situazione, possiamo adeguarci all’estero.

Esempio di ciò è Susan Boyle che è diventata famosa a quarantasette anni cantando una bellissima canzone, e tuttora è famosa in tutto il mondo grazie ai suoi concerti.

Vogliamo dare questa opportunità a parecchie persone con la nostra accademia musicale»

  • Quale messaggio vogliono lanciare Les Naifs al mondo contemporaneo?

«Se si ha un sogno, bisogna realizzarlo!

Possiamo realizzarlo solamente noi stessi, gli altri non possono realizzare i sogni di terzi. Dobbiamo darci da fare, lavorare sodo e, se ci piace davvero, non fermarci mai al primo intoppo, in quanto esso è soltanto uno scalino di una grandissima scala con la quale poter arrivare in cima.»

 

 

La redazione del XXI Secolo sentitamente ringrazia  Gabriele Lombardi e Massimiliano Magliano per la disponibilità e la cortesia con le quali si è svolta l’intervista, cogliendo l’occasione per augurare al duo Les Naifs una carriera brillante e ricca di successi. 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II