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venerdì, 2 Giugno 2023

Leopolda, Renzi: il posto fisso non c’è più

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Vincenza Papa
Vincenza Papa
Collaboratore XXI Secolo.

Nella Terza e ultima giornata per la Leopolda, in molti sono giunti per ascoltare il discorso conclusivo di Matteo Renzi.
Il Presidente del Consiglio, ribadisce le riforme attuate nei primi 8 mesi del Governo, tra cui la riforma del lavoro che ha suscitato molte polemiche da parte dei sindacati. In particolare, la Cgil ha indetto una manifestazione il 25 ottobre a Roma, a cui hanno aderito un milione di persone. “É la più grande battaglia degli ultimi 30 anni nella sinistra. Nella madre di tutte le battaglie, nello scontro in atto sull’art.18, si contrappongono due mondi opposti. Chi pensa di combattere il precariato con le manifestazioni o convegni. Noi, invece, chiediamo un cambio di mentalità alle imprese e nuove regole del gioco. Noi pensiamo che si cambia il precariato, cambiando la mentalità dei nostri giovani“. 

La polemica di questi giorni non è sul Jobs Act in generale, ma sull’articolo 18. Renzi ha dichiarato: “di fronte al mondo che cambia a questa velocità, puoi discutere quanto vuoi ma il posto fisso non c’è più. E, quindi, cosa fa un partito di sinistra: un dibattito ideologico sulla coperta di Linus o crea le condizioni per chi perde il posto di lavoro e trova uno Stato che si prende carico di lui?. Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. E’ finita l’Italia del rullino”.

La replica di Susanna Camusso non manca di rigidità: “Renzi non ha argomenti per contrastare le cose che abbiamo detto ieri in termini di cambiamenti della delega del lavoro

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti risponde alla Camusso: “il cuore della legge, ovvero il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, è per noi il perno e resta assolutamente valido e con esso gli altri punti della legge delega che trovano conferma nelle risorse della finanziaria”.

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