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Leopardi: la lettera che scrisse al marchese Melchiorri è alla Biblioteca di Napoli

Un importante riconoscimento alla Biblioteca Nazionale di Napoli, che acquisisce una lettera scritta da Giacomo Leopardi e indirizzata al cugino, il Marchese Giuseppe Melchiorri. La missiva, partita da Recanati il 29 agosto 1823, raggiunse il nobile residente nella capitale.

Il poeta scriveva: “Caro Peppino, veramente le amicizie o non si dovrebbero mai stringere, o strette che fossero non si dovrebbero mai rompere. Sono però ben certo e ben persuaso che le colpa in ciò non sia stata vostra”.

Il documento, acquisito dallo Stato, è stato consegnato alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Questo importante risultato è merito del ministro della cultura, che applicando il diritto di prelazione si è assicurato che l’autografo non fosse venduto a privati.

Nel testo sono presenti svariati riferimenti, non solo alla vita di Leopardi, ma anche ad altre figure. Tra queste annoveriamo Pietro Visconti, con cui il poeta fondò le “Memorie  romane di antichità e belle arti”, e Papà Pio VII.

Questa importante acquisizione arricchisce ulteriormente il fondo leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli, che raccoglie in originale gran parte della produzione del poeta, comprese le missive.

Le parole della direttrice della Biblioteca Nazionale sulla lettera di Leopardi

Ad esaltare ancor di più il documento e il suo legame con l’autore è la direttrice della biblioteca napoletana, Maria Iannotti. Quest’ultima dichiara: “L’epistolario leopardiano si rivela di fondamentale importanza per una comprensione della personalità e del pensiero del poeta, svelando aspetti artistici, poetici e personali legati a specifici luoghi e momenti storici. Le testimonianze autografe delle lettere permettono di accertare e confermare i fatti, già noti in letteratura e citati nelle copie pubblicate. Ringraziamo la direzione generale delle Biblioteche del ministero della Cultura, che con il suo intervento ha permesso dal 2018 ad oggi l’acquisizione di ben sei lettere leopardiane di particolare interesse bibliografico e storico”.

Una concessione importante per la Biblioteca Nazionale di Napoli, che si riconferma un importante centro del sapere, in Campania e nel resto del paese. Il fondo leopardiano della biblioteca custodisce l’opera di Leopardi e moltissime corrispondenze inviate dal poeta.