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Legumi: come e perché assumerli

È proprio vero: la salute inizia dal piatto. Il ruolo dell’alimentazione, legato soprattutto alla prevenzione, è riconosciuto, ormai, dalla maggior parte dei cittadini e della comunità scientifica.

Ma perché i legumi risultano così importanti da meritare un posto di prim’ordine tra gli alimenti?

Innanzitutto perché sono una buona fonte di proteine vegetali. Ne contengono quanto la carne, benché necessitino dei cereali per riuscire ad eguagliarla a livello nutrizionale: pur essendo dotati di amminoacidi essenziali (principalmente lisina), i legumi appaiono, infatti, carenti di metionina e cistina, presenti, invece, nei cereali. La tradizionale e gustosa miscela cereali-legumi costituisce, dunque, una pietanza completa ed equilibrata.

Ulteriori proprietà dei legumi vanno ricercate nei minerali (ferro, selenio, zinco, calcio, fosforo e potassio) e nelle vitamine (gruppi B e C). Rappresentano, inoltre, una fonte di energia, grazie al contenuto di carboidrati (50% circa) a basso indice glicemico. Ma sono anche considerati antinfiammatori, poiché aiutano a controllare la risposta insulinica nel corpo, connessa con l’aumento dell’infiammazione generale dell’organismo.

In sintesi, ecco i motivi per inserire i legumi nella propria dieta:

  • Riducono il colesterolo;
  • Prevengono l’ipertensione;
  • Difendono dal cancro;
  • Prevengono il diabete;
  • Combattono la stitichezza;
  • Riducono l’anemia;
  • Aiutano i muscoli;
  • Contrastano la cellulite;
  • Aiutano a tenete sotto controllo la pressione sanguigna e il livello di trigliceridi;
  • Facilitano il transito intestinale;
  • Contrastano l’osteoporosi.

Com’è risaputo, questi gustosi ingredienti possono però provocare gonfiore intestinale. I consigli per limitare questo problema sono essenzialmente tre:
– eseguire correttamente la fase di ammollo, al fine di smaltire l’acido fitico contenuto nei legumi, il quale, se ingerito, genera maggior gonfiore e flatulenza;
– eliminare la buccia o assumerli sotto forma di crema, per ridurre la quantità di fibra fermentabile;
– evitare gli abbinamenti con le brassicacee (cavoli, broccoli).