La nuova legge di Bilancio andrà ad attaccare il fronte delle tasse locali: molteplici gli interventi previsti, secondo il testo della Manovra finanziara inviata dal Governo alle Camere dopo essere stata bollata dalla Ragioneria generale.
Salta infatti il blocco delle imposte destinate alle casse di Comuni e Regioni introdotto nel 2016. Francesco Boccia (Pd), ex presidente della commissione Bilancio, definisce miopi le scelte effettuate: Regioni e Comuni, dal nuovo anno, avranno via libera su Imu e addizionali e potranno quindi portare le aliquote ai livelli massimi, ossia fino al 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale (tranne Roma che è già allo 0,9%) e lo 10,6 per mille per Tasi e Imu.
Previsti ulteriori rincari sui tabacchi: dopo i tanti aumenti degli ultimi anni, dal 2019 i pacchetti da 20 sigarette, di qualunque fascia di prezzo, costeranno ancora 10 centesimi in più, come si legge nella relazione tecnica che accompagna la manovra: “l’incremento della fiscalità potrebbe essere recuperato dai produttori con un aumento dei prezzi di vendita di circa 10 centesimi a pacchetto, per tutte le fasce di prezzo”. Nella legge di Bilancio sono previsti per il 2019 rincari della tassazione per le sigarette di 108 milioni, altri 22,5 milioni per il tabacco trinciato, circa 1,8 milioni per i sigari, per un totale di 132,6 milioni.
Secondo gli esperti, tale nuova tassazione determinerebbe una maggiore accisa nell’ordine di 3-4 centesimi per ciascun pacchetto, in base alle fasce di prezzo di vendita: come annuncia la relazione, “Tenuto conto dell’effetto moltiplicatore (circa 4,77 per le sigarette con prezzi medio/alti e 1,1 per quelle con prezzi bassi incisi dall’onere fiscale minimo), l’incremento della fiscalità, che decurta i ricavi dei produttori, potrebbe essere recuperato da questi ultimi con un aumento dei prezzi di vendita di circa 10 centesimi al pacchetto da 20 sigarette per tutte le fasce di prezzo (bassi, medi e alti)”.