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Lecce, operaio muore a 72 anni in cantiere: “La pensione non bastava”

Un operaio che lavorava alla ristrutturazione di una unità immobiliare a Lecce è morto, dopo essere caduto nel vuoto da circa 3 metri d’altezza. L’uomo è deceduto poco dopo poco l’arrivo all’ospedale cittadino, dove era stato trasportato d’urgenza. Non ancora chiare, le cause della caduta nel vuoto. Sono ancora in corso accertamenti.

Lecce, operaio di 72 anni muore sul lavoro: “Inammissibile salire su un’impalcatura a 72 anni”

Ma il caso ha provocato forti reazioni per l’età dell’operaio, che lavorava ancora in un cantiere a 72 anni. “Oggi, l’ennesima vittima del tragico bollettino di guerra dei morti sul lavoro è un operaio precipitato all’interno di un cantiere. Starà alla procura accertare i fatti e le responsabilità ma è inammissibile che a 72 anni un lavoratore sia costretto a salire su un’impalcatura. Nel nostro Paese gli incidenti sul lavoro continuano a fare tante, troppe vittime“, ha dichiarato Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

Sono – prosegue Serracchiani- donne, uomini, volti, storie, famiglie distrutte dal dolore. Ogni vita spezzata è un dolore immenso ed una ferita per l’intera comunità ma assistere a tragedie come questa provoca, se possibile, ancora più rabbia perché è chiaro che più si va avanti con l’età più il rischio per lavori tanto gravosi e pesanti aumenta come del resto attestano le statistiche degli infortuni“.

Spero sia fatta quanto prima piena luce sull’accaduto, ma se il lavoratore deceduto oggi a Lecce cadendo da un’impalcatura dovesse realmente essere un ‘operaio di 72 anni’, va da sé che il rapporto di lavoro non era regolare, con ogni evidente conseguenza sul rispetto delle tutele prevenzionistiche, a presidio della sicurezza sui luoghi di lavoro“, lo ha affermato il il vicepresidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, Iunio Valerio Romano, capogruppo M5s in commissione Lavoro a palazzo Madama.

Altri infortuni mortali – ha aggiunto – si sono verificati quest’oggi in tutta Italia. Controlli, sanzioni, formazione, informazione e addestramento non sono sufficienti se non c’è un deciso e differente approccio culturale da parte di tutti. Sino a quando ci sarà una tolleranza e un’accettazione comune del sommerso e del mancato rispetto delle regole, difficilmente l’obiettivo ‘zero morti sul lavoro’ sarà davvero realizzabile“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.