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sabato, 3 Giugno 2023

Le zecche

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Claudio Melluso
Claudio Melluso
Collaboratore XXI Secolo. Medico Veterinario specialista in patologia aviare e del coniglio (Napoli).

Le zecche sono artropodi parassiti che necessitano del sangue di un ospite per compiere il proprio ciclo vitale. Sono potenziali fonti di trasmissione di sostanze tossiche e di malattie infettive, anche per l’uomo.

Si suddividono in due generi, Ixodidae ed Argasidae, entrambi presenti in Italia con diverse specie.

Incapaci di saltare, a differenza delle pulci, si arrampicano sull’ospite spesso attendendolo lungo i fili d’erba ed individuandolo grazie al movimento, all’anidride carbonica espirata ed al calore emesso dal corpo. Il ciclo vitale delle Ixodidae, ossia delle “zecche dure”, così definite per via dello scudo dorsale protettivo, consta nella fasi di uova, larva, ninfa ed adulto. Per il passaggio alla fase successiva è sempre necessario un pasto di sangue, che può durare ore o settimane, terminato il quale il parassita si lascia cadere al suolo in attesa di un nuovo ospite. Nell’ambiente le zecche, la cui vita media è di circa due anni, possono resistere per mesi rallentando il proprio metabolismo in attesa delle stagioni più calde.

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La femmina che ha effettuato il pasto di sangue, a destra, mostra l’evidente aumento di dimensioni corporee del parassita.

Il pasto di sangue avviene mediante l’utilizzo di una particolare struttura dell’apparato buccale, definita rostro, che penetra attraverso la cute e vi rimane saldamente fissata grazie ad un complesso di spine laterali. La femmina adulta aumenta sensibilmente il proprio peso e le proprie dimensioni prima di lasciarsi cadere al suolo e deporre centinaia o migliaia di uova.

La rimozione della zecca è una procedura delicata che deve essere eseguita con criterio. E’ infatti una pratica errata utilizzare sostanze disinfettanti, quale l’alcool, oppure effettuare torsioni sul parassita. Tali stress possono esitare nel rigurgito della zecca, uno dei meccanismi maggiormente responsabili della trasmissione di agenti patogeni. Il sistema corretto prevede l’utilizzo di una pinzetta idonea con la quale afferrare la zecca nel punto più prossimo alla cute ed effettuare una trazione nel tentativo di estrarre anche il rostro. Per qualche giorno sarà normale osservare una piccola lesione granulomatosa nella sede di rimozione.

Tra le patologie batteriche veicolate dalle zecche vi sono l’ehrlichiosi, la rickettsiosi e la malattia di Lyme. Anche l’uomo può contrarne alcune ed è fondamentale evitare la possibilità di essere “morsi” da una zecca. L’evento è infatti indolore e può passare inosservato. Quando ci si reca in zone con presenza di vegetazione è bene indossare vestiti chiari per individuare facilmente il parassita, applicare idonei repellenti ed evitare gli abiti che lascino troppo scoperta la pelle.

L’applicazione o la somministrazione orale di farmaci antiparassitari associati ad opportuni repellenti è in grado con un buon margine di sicurezza di prevenire le infestazioni anche negli animali da compagnia.

Dopo ogni uscita all’aperto, soprattutto se l’animale ha compiuto attività in zone erbose, è importante controllarne mantello e cute per individuare precocemente il parassita.

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