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martedì, 30 Maggio 2023

Le voci di dentro: successo europeo

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Elvira Puglisi
Elvira Puglisi
Nasce Elvira ma per tutti è Elvia: specializzata in Cinema al DAMS di Roma, coltiva instancabilmente le sue grandi passioni ovvero cinema, teatro e naturalmente la scrittura. Si diletta sul palco e pasticcia in cucina, scrive recensioni e articoli.

Toni Servillo ritorna al primo amore, alle radici, al teatro, quello napoletano nello specifico: all’attività cinematografica, pur se prospera, segnata soprattutto dal felice e premiato sodalizio con Paolo Sorrentino,  Toni ha sempre affiancato la vita di palco, portando avanti progetti ambiziosi che mirano a far conoscere la grande drammaturgia italiana e napoletana in tutto il mondo. Dopo il tour mondiale con Trilogia della Villeggiatura di Goldoni, Servillo assieme al fratello Peppe, in  coproduzione Teatro di Roma – Teatri Uniti – Piccolo Teatro di Milano e in collaborazione con Théâtre du Gymnase, Marseille, porta in scena Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, dal 11 ottobre al 1 giugno, toccando tappe europee come Parigi, Londra, San Pietroburgo, Girona e Madrid, passando per il San Ferdinando di Napoli, la ‘casa’ dei De Filippo.

Le voci di dentro, ovvero  quelle che a voce bassa, nel mormorio confuso della nostra coscienza ci suggeriscono la verità oppure quelle che con un gran vociare insinuano dubbi, gridano accuse e infamie rendendo meno chiara la realtà: “Le lingue si sono imbrogliate, nessuno ascolta più nessuno, il mondo è sordo”. Un’opera di Eduardo felicemente poco inflazionata, una commedia amara, una delle più amare forse, che lascia aperto ogni dubbio, insoluta ogni risposta, ma infonde nello spettatore una consapevolezza in più:  l’incomprensione è alla base di ogni degenerazione dell’animo umano e dei suoi rapporti con l’altro. Per comprendersi bisogna ascoltarsi  e ascoltare gli altri attentamente, altrimenti “se ‘mbrogliano e lengue” e si finisce in dramma. Come il dramma sfiorato dalla famiglia Cimmaruta a causa di  un’insinuazione del vicino di casa Alberto Saporito che, pur non certo di dire il vero, li accusa di omicidio. Da quel momento il dubbio, ben radicato in ogni Cimmaruta, mette tutti l’uno contro l’altro, in un gioco di accuse reciproche che esplode nel finale quando Alberto pone bruscamente la famiglia dinanzi alla realtà dei fatti: la presunta accusa, che si rivela essere frutto di una confusione tra sogno e realtà, ha messo a nudo tutto il cinismo e la malfidanza che caratterizza l’animo umano, divenuto ormai sordo e muto ad ogni richiamo della coscienza e del buon senso.

Dell’opera colpisce come di consueto l’attualità di una tematica messa in scena nel dopoguerra, in un periodo storico in cui inizia ad affiorare una forma di incomunicabilità tra le persone destinata a mettere radici e degenerare nell’epoca odierna. Toni Servillo, uno tra i più grandi autori, registi e attori teatrali contemporanei, ha saputo regalare nuova luce a Le voci di dentro con un’interpretazione magistrale, non penalizzata da un tentativo, quasi sempre fallimentare, di scimmiottare l’illustre predecessore, circondandosi inoltre di ottimi professionisti e debuttanti, riuscendo infine in un duplice miracolo: fare del teatro vero portando in sala tanti giovani. E’ proprio l’impegno verso i giovani e l’interesse per una politica culturale napoletana, da coltivare e far prosperare, l’elemento che caratterizza il lavoro e la missione di Servillo, in un contesto come quello attuale zoppicante e gravemente danneggiato.

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