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giovedì, 28 Settembre 2023

Le vaccinazioni del cane

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Claudio Melluso
Claudio Melluso
Collaboratore XXI Secolo. Medico Veterinario specialista in patologia aviare e del coniglio (Napoli).

Le vaccinazioni costituiscono un’ importante misura finalizzata a ridurre al minimo le possibilità di ammalarsi nel caso si contraggano patologie infettive spesso letali e per le quali non esistano cure efficaci.

Durante le prime 24-36 ore di vita i cuccioli assumono dalla madre il colostro, cioè il primo latte secreto dalla ghiandola mammaria, ricco in anticorpi. Questi proteggono i cani per un periodo variabile dai 2 ai 4 mesi, trascorsi i quali i piccoli sono a rischio di malattia in caso di contagio. E’ noto che i primi vaccini richiedano ripetuti richiami; quando infatti si stima sia iniziata la diminuzione degli anticorpi materni nei cuccioli, attorno al secondo mese di vita, per tutelare il cane si comincia a vaccinare effettuando richiami fino al superamento del quarto mese. Completare il ciclo vaccinale pediatrico prima di tale periodo può rivelarsi inutile in quanto la presenza degli anticorpi materni rende inefficaci le vaccinazioni effettuate. E’ pertanto poco significativo acquistare un cucciolo molto giovane che abbia già completato il ciclo di vaccinazioni.

Il protocollo vaccinale, contrariamente a quanto si suole ritenere, si modella sulle particolari sensibilità di razza, sull’età e sullo stile di vita dell’animale, tanto nei tempi quanto nella scelta dei presìdi da impiegare.

Il cane viene generalmente vaccinato inizialmente per il cimurro e la parvovirosi, le due patologie più diffuse e letali nei giovani. A seguire si consiglia la profilassi per l’epatite infettiva e per la leptospirosi, contagiosa per l’uomo e che si trasmette principalmente tramite il contatto con l’urina di animali infetti, tra i quali i ratti.

Se il cane vive in zone a rischio o vi soggiornerà per brevi periodi è opportuno considerare l’integrazione del piano vaccinale con la profilassi per la leishmaniosi. Lo stesso dicasi per il vaccino antirabbico che risulta, tra l’altro, indispensabile per l’ottenimento del passaporto da parte dell’ASL veterinaria competente. E’ consigliabile vaccinare per la rabbia anche cani mordaci o potenzialmente aggressivi in quanto tale misura rappresenta un punto a favore del proprietario in caso di lesioni a persone od animali. Una cagna che si intenda mettere in riproduzione può essere vaccinata per l’herpesvirosi, malattia che causa mortalità prenatale. Cani che soggiorneranno in pensioni potranno ricevere la profilassi immunizzante per la tracheobronchite infettiva, molto diffusa in contesti di questo tipo.

La vaccinazione è un atto medico e soltanto il veterinario è autorizzato a praticarla. Ciascun libretto vaccinale deve recare etichetta del vaccino impiegato, che ne riporta tra l’altro la data di scadenza, timbro e firma del medico e data di esecuzione. Molti negozianti ed allevatori compiono abuso di professione vaccinando senza riferirsi al professionista.

Nel corso della vita del cane le vaccinazioni vengono richiamate con una frequenza variabile in base ai fattori cui precedentemente accennato e alle condizioni di salute del soggetto fino ad essere interrotte in genere con l’età matura, salvo diversa valutazione.

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