sabato 20 Aprile, 2024
14.4 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Le rubano il cellulare del figlio morto di tumore a 18 anni: l’appello disperato

Susanna e Maurizio Boscolo Bielo, genitori di Gianluca, morto di tumore a soli 18 anni, lanciano un appello disperato sui social. Sono stati derubati del cellulare del figlio venuto a mancare un anno e mezzo fa a causa della terribile malattia del secolo.

In un video pubblicato su Facebook, la coppia di Valli, una frazione di Chioggia, insieme al parroco Don Massimo, chiede disperatamente la restituzione del cellulare: “Del mio cellulare fate quello che volete, ma quello di Gianluca, per favore, restituitemelo“.

Derubati del cellulare del figlio morto di tumore a 18 anni, l’appello sui social: “Per favore, restituitelo”

Come ogni domenica pomeriggio, la madre di Gianluca si è recata a visitare la tomba del figlio al cimitero lasciando, però, per distrazione, la macchina aperta. Qualcuno ne ha quindi approfittato per rubare il denaro contenuto nel suo portafoglio e il cellulare del figlio.

Susanna spiega: “Era il nostro modo di restare in contatto, quando Gianluca era in ospedale“. Il giovane è venuto a mancare nel pieno della pandemia e, per questo, ha passato gli ultimi momenti in ospedale da solo. I genitori comunicavano con lui attraverso il cellulare, scambiandosi spesso foto e video. In uno dei video Gianluca ha condiviso con la famiglia le sue ultime volontà.

La madre aggiunge: “Quando era in ospedale, Gianluca ci mandava dei video, era l’unico modo per tenerci in contatto durante l’emergenza Covid. Alla fine mi aveva detto “elimino il codice perché fra poco non ci sarò più“.

Susanna conclude con un appello disperato ai ladri: “È come essere ancora insieme a lui. Io ce l’avevo sempre con me, perché era come avere una parte di lui. Vi prego, restituitemelo, voglio rivedere le sue immagini, le sue ultime parole. Potete tenervi tutto, ma ridatemi almeno quello“.

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.