22 C
Napoli
giovedì, 28 Settembre 2023

Le pulci

Da non perdere

Claudio Melluso
Claudio Melluso
Collaboratore XXI Secolo. Medico Veterinario specialista in patologia aviare e del coniglio (Napoli).

Le pulci sono insetti parassiti privi di ali che per compiere il proprio ciclo vitale necessitano di un ospite sul quale nutrirsi. I nostri animali ne sono spesso infestati e la presenza delle diverse specie di pulce può essere veicolo di pericolose patologie.

Maggiormente diffuse nel periodo primaverile ed estivo, le pulci negli appartamenti, soprattutto se dotati di riscaldamento, possono sopravvivere tutto l’anno. Ciascuna femmina depone decine di uova al giorno sul mantello dell’animale; queste in buona parte finiscono al suolo per schiudere in meno di una settimana. Le larve, alla schiusa, si annidano nei punti caldi e bui dell’appartamento e si nutrono delle feci delle pulci adulte e di detriti organici. Nel giro di pochi giorni le larve compiono alcune mute, divengono pupe e poi adulte. Le pulci sono in grado di individuare l’ospite, tra l’altro, attraverso il calore emesso dall’organismo. Raggiunto l’animale il ciclo del parassita può dunque ricominciare. La maggior parte delle pulci si trova nell’ambiente come uova, larva o pupa; soltanto una piccola percentuale è costituita dagli adulti che vivono sull’animale.

XXIsecolo_CtenocephalidesCanis
La pulce del cane (Ctenocephalides canis) è spesso vettore della tenia Dipylidium caninum e del nematode Dipetalonema reconditum, verme parassita del sottocute e delle fasce muscolari dei canidi.

Pur avendo una predilezione di specie piuttosto spiccata, le pulci possono occasionalmente pungere ed infestare debolmente l’uomo. In caso di infestazioni massive in un cucciolo le pulci possono sottrarre quantità significative di sangue all’organismo tanto da produrre fenomeni di grave anemia.

Il morso della pulce è in grado di scatenare dermatiti allergiche estremamente pruriginose. L’insetto, inoltre, è spesso veicolo di un fastidioso verme intestinale, la tenia.

Nel gatto si rende spesso responsabile della trasmissione di Mycoplasma haemofelis, agente coinvolto in quadri di anemia emolitica e di Bartonella henselae, microrganismo causa della patologia nota anche come malattia da graffio di gatto, trasmissibile all’uomo e potenzialmente rischiosa per soggetti immunocompromessi.

La terapia e la prevenzione sono fondamentali e vanno pianificate secondo le linee guida del medico veterinario. Tra gli errori più comuni, infatti, vi è quello di far lavare il proprio cane dal toelettatore e richiedere allo stesso la contestuale applicazione dell’antiparassitario che però, utilizzato in questo modo, risulta del tutto privo di efficacia. Molti prodotti, infatti, necessitano del film lipidico cutaneo per essere assorbiti; questo è rimosso dal lavaggio ed impiega almeno due giorni a ricostituirsi. Per questo motivo l’applicazione dell’antiparassitario deve essere sempre distante almeno tre giorni dal bagno.

Anche se l’animale vive esclusivamente in casa l’infestazione da pulci è possibile in quanto l’uomo è spesso vettore di uova, larve o pupe che possono attaccarsi dall’ambiente esterno alle suole delle scarpe o ai vestiti.

Risulta evidente, pertanto, l’importanza della prevenzione mediante l’utilizzo dei presìdi più adeguati. Negli ultimi anni, infatti, molte molecole, a causa dell’aumento della resistenza del parassita, risultano meno efficaci di un tempo. Laddove ritenuto opportuno è possibile optare per antiparassitari in compresse che garantiscono settimane di protezione, che non sono soggetti ai classici errori relativi all’applicazione dei prodotti ad uso topico e che sono costituiti da molecole di più recente sintesi, quindi maggiormente efficaci.

Alcune razze, a causa di fattori genetici, hanno una particolare sensibilità nei confronti di molti farmaci, antiparassitari inclusi. Il coniglio e molti roditori, che pure possono essere parassitati dalla pulce, non possono essere trattati con antiparassitari a base di fipronil, molecola ampiamente utilizzata su cani e gatti. Tale farmaco, infatti, è responsabile di effetti neurotossici e conduce a morte in poche ore.

Si consiglia di riferirsi esclusivamente al medico veterinario per ottenere la prescrizione del farmaco corretto.

image_pdfimage_print

Ultimi articoli