Le Fake News esistono da sempre. E da sempre siamo abituati a conviverci. La trasmissione di contenuti sbagliati, le modalità con cui queste notizie vengono divulgate non riguarda solo ed esclusivamente lo scenario contemporaneo.
Nel ‘900 si parlava di “fattoide”, oggi più comunemente “fake news”. Sentiamo parlare di “Notizie false” ovunque, da chiunque e in qualsiasi contesto. Dall’economia, alla politica, abbiamo imparato a conviverci.
Quando una notizia falsa viene condivisa da più persone paradossalmente diviene una sorta di verità, dalla quale è difficile poi distaccarsi.
La pandemia da Covid ha fatto registrare “un’impennata di disinformazione e fake news” e si sono “dilatati i margini di intervento per attori ostili propensi all’uso combinato di più strumenti a fini manipolatori e d’influenza”.
Questo lo afferma la Relazione annuale dell’intelligence. (Relazione 2020 sulla politica dell’informazione per la sicurezza)
Gli 007 segnalano il “ricorso all’utilizzo combinato, da parte dei principali attori ostili di matrice statuale, di campagne disinformative e attacchi cibernetici, volti a sfruttare l’onda emotiva provocata dalle crisi sanitaria, nel tentativo di trasformare la pandemia in un vantaggio strategico a lungo termine”
Nell’anno del Covid-19 sono aumentati del 20% gli attacchi cibernetici contro assetti rilevanti per la sicurezza nazionale. Attacchi mirati “ad esfiltrare informazioni sensibili su terapie di stato e di ricerca” ovvero da “strutture ospedaliere e centri di ricerca contro il Covid”.
I media paragonati alla plastica tanto innovativi quanto disastrosi, nascondono una doppia faccia della stessa medaglia”.
Fake news, discorsi d’odio sono tutti dentro un calderone che plasma la nostra vita, ancor più durante la pandemia.
I media in questo frangente ci sono d’aiuto per sentirci meno soli, offrono vicinanza nella lontananza. Sono indispensabili per proseguire la nostra vita dall’educazione, al lavoro, alle amicizie.
“Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, quando la verità si sta ancora allacciando le scarpe” –Mark Twain