Lavorare fa bene

Di ritorno dalle vacanze, accolsi con molto entusiasmo la notizia inerente all’approvazione da parte della Regione Campania della legge sul mobbing. Giusto per dovere di cronaca, bisogna porre l’accento sull’Ambulatorio Sovra distrettuale Mobbing e Disadattamento Lavorativo ASL Napoli 1 centro, il cui responsabile è il Prof. Paolo Pappone: è stato il primo centro clinico in Italia a trattare la materia. Nato nel 2001, in ben 17 anni il Prof. Pappone ha ascoltato circa 1.500 lavoratori. Verrebbe da chiedere, anche se scontato, «Scusi dottore ma a Lei poi chi l’ascolta?». Conoscendolo, davanti a questa domanda risponderebbe con un semplice sorriso, come sempre.“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
L’articolo 1 della Costituzione è ben chiaro. Mi chiedo “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro malato?”. Considerati i 1.500 lavoratori ascoltati dal solo Prof. Pappone, direi di si. Non oso immaginare quanti lavoratori vessati e maltrattati ci sono nell’intero Stivale. Il malefico fenomeno del mobbing è sempre più alimentato, negli ambienti di lavoro, da coloro che personalmente definisco “Caporali” (preciso che non c’è nulla di personale verso il grado), cioè quella schiera di ominicchi che, conquistato un solo piccolo gradino in azienda rispetto alle semplici risorse, son convinti di poter imporre in maniera indiscussa la propria volontà lavorativa e a volte non solo; senza possibilità di replica alcuna. Per questo, se magari ti rifiuti (nell’ambito delle regole aziendali, sia chiaro) di eseguire ciò che i “Caporali” ritengono un “ordine”, hai firmato la tua “condanna a morte”. Iniziano subdole azioni che tendono a isolare la vittima di turno, creargli terreno bruciato intorno, svuotarla dei contenuti lavorativi; praticamente la dignità e l’autostima vengono seriamente compromesse, e la “meritocratica”? Amen.
Sono sempre più convinto che le Aziende, quelle serie, nella formazione dei responsabili che gestiscono risorse, dovrebbero sempre più inserire corsi di formazione attinenti alla materia. Il motivo è semplice. La risorsa in un’azienda è considerata attraverso il rapporto costo/beneficio. Un responsabile che vessa un lavoratore, non ottiene altro che il peggioramento del “clima aziendale” (al quale le aziende sembrano sempre molto interessate; almeno apparentemente), calo della produttività. Oltretutto una risorsa che si ammala andrà a incidere sul SSN (soldi dei contribuenti tutti) e dulcis in fundo per l’azienda si prospettano spese legali per quelle risorse che decidono di denunciare. In definitiva per un’azienda, il costo di una risorsa mobbizzata, supera il beneficio. Il “Caporale” di turno non fa altro che danneggiare l’azienda; quindi percepisce uno stipendio da “responsabile” o “irresponsabile”? Direi da coglione. «Il mobbing lo subisce chi ha una dignità e un carattere forte» furono le parole del Prof. Pappone, se lo dice lui c’è da credergli. Dunque, non bisogna temere e alla domanda «Se denuncio, cosa mi faranno?» serenamente rispondo «Cosa vuoi ti facciano ancora? Almeno ti tuteli» L’unico oggetto sociale (non solo in ambito lavorativo), che può cambiare lo stato delle cose, è la denuncia (quando ovviamente ci sono i presupposti); anche sa la Giustizia ha i suoi tempi. Mi rendo conto che la vittima (chi subisce il mobbing) ha un solo desiderio: l’immediata cessazione delle vessazioni; ma se quelle azioni sono messe in campo da individui con capacità di ascolto pari a zero, che si fa? Si muore? Assolutamente NO! Per tale motivo esistono i Centri di Ascolto in materia come l’Ambulatorio del Prof. Pappone, sempre disponibile ad indicare la strada migliore per venirne fuori.
Nel lontano 2006, un lavoratore si recò presso uno studio associato di avvocati.Lo accolse quello che era definito l’Highlander del foro e quando il lavoratore raccontò la sua storia, fu interrotto «Signurì che è ‘o mobbing? Parlate italiano». Da allora sono stati fatti molti passi avanti e tanti ancora bisogna farne, di tempo ne abbiamo, considerato che s’è allungata la nostra vita media e che ci attende una pensione da favola???? Però, almeno oggi si sa cos’é il mobbing, se ne parla e soprattutto abbiamo qualche strumento in più per affrontare il problema. Addirittura la Regione Campania approva la legge in materia di mobbing. Miracolo! Certo, tanti passi bisogna ancora compiere e ognuno nel suo piccolo è invitato a contribuire, non è bello rimanere alla finestra mentre altri tentano di migliorarci la vita. La cosa che dispiace è la progressiva perdita dei diritti, conquistati dai nostri padri e non difendere la propria dignità vuol dire calpestare la loro memoria; mi torna in mente Placido Rizzotto il sindacalista siciliano. A questo punto la domanda è lecita: «Il sindacato cosa fa?», «…!?!..» rispondo. “Il lavoro nobilita l’uomo”, spesso si sente dire mentre sfilano i cortei dei lavoratori del futuro, con alle spalle l’Art.18 e in tasca i voucher.
“La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta” Martin Luther King
AMBULATORIO MOBBING
Ambulatorio sovra distrettuale Mobbing e Disadattamento lavorativo
Responsabile dott. Paolo Pappone sede:Napoli – via Don Bosco 4/f, 8° piano ala B
Contatti: C.P.S.I. Olimpia Cimmino – mail olimpia.cimmino@aslnapoli1centro.it
Telef. 081/2545930 ( lunedì – mercoledì – venerdì – ore 9 – 13 )
“Lavorare fa bene, ma una cattiva organizzazione può essere fonte di disagio, malessere o malattia”.