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Lavare le mani: quando e perché

Una recente indagine della Royal Society for Public Health rivela che una persona su quattro non dà sufficiente importanza alla pulizia delle mani. Inoltre, il 23% delle 2 mila persone intervistate si è detto convinto che non far lavare le mani ai bambini contribuisca a rafforzare il loro sistema immunitario. Risulta invece vero il contrario: il 15-30% delle infezioni, sia virali che batteriche, potrebbe infatti essere evitato con la semplice igiene delle mani, le quali costituiscono un eccellente veicolo di trasmissione di malattie, poiché portate spesso a contatto con la bocca o con gli occhi.

Ecco, dunque, i casi in cui diviene assolutamente necessario lavare le mani:

  • prima di maneggiare cibo;
  • prima di medicare o toccare una propria o altrui ferita;
  • prima di applicare o rimuovere le lenti a contatto;
  • dopo aver portato fuori la spazzatura;
  • dopo aver cambiato un pannolino;
  • dopo essersi allenati in palestra;
  • dopo aver assistito familiari affetti da infezioni;
  • dopo aver curato/toccato un animale domestico;
  • dopo essere stati in bagno;
  • dopo aver starnutito, tossito o soffiato il naso;
  • dopo aver toccato terreno, piante, fiori;
  • dopo aver maneggiato strofinacci e spugne sporche (che andrebbero igienizzati dopo l’uso e cambiati spesso);
  • dopo aver soggiornato in luoghi molto affollati.

Secondo gli esperti, per lavare correttamente le mani è necessario tenerle sotto il getto dell’acqua per non meno di 20 secondi, sfregandole dopo averle insaponate bene per almeno 20 secondi.

Notevoli, infine, i benefici per la salute:

  • Ridurre al minimo la diffusione dell’influenza;
  • Previene le cause infettive di diarrea;
  • Ridurre le infezioni respiratorie;
  • Ridurre il tasso di mortalità infantile durante il parto in casa.