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domenica, 2 Aprile 2023

L’arte sensuale di Cecily Brown

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Dopo la Galleria Gagosian di Roma, un’altra grande sede espositiva ha deciso di omaggiare le opere di Cecily Brown: nelle sale Underground Project della Gam di Torino fino al 1 febbraio, il pubblico potrà ammirare 49 tele di varie dimensioni dell’artista londinese, tra le più quotate al momento.

Cecily Brown
Cecily Brown

Esponendo dipinti di grandi dimensioni, opere su carta a matita, gouache e acquerello e monotipi, la galleria vuole evidenziare la sua complessa ricerca che va dalla fine degli anni ’90 ai giorni nostri: da quando armata di sogni e speranze, dalla frenetica vita londinese si trasferì nella Grande Mela dove, non con troppa fatica, riuscì a far sentire la propria voce tra le figure eminenti del mondo dell’arte americana. Anni in cui cercava di sbarcare il lunario lavorando come cameriera perché la pittura, quando non sei nessuno e vivi a New York, non è certo il modo migliore per sopravvivere. Poi arrivò il momento in cui il caso fortuito le fece incontrare il talent-scout Jeffrey Deitch, il primo a scommettere sulla sua arte; poco più tardi entrò nella scuderia di Larry Gagosian e i suoi dipinti, accalcati nel piccolo studio denso di odore e colori, trovarono finalmente la giusta collocazione sulle pareti delle più importanti gallerie europee e statunitensi. Oggi le sue opere fanno gola ai collezionisti di tutto il mondo perché sono quotate migliaia di dollari e sono parte di musei prestigiosi quali il Solomon R. Guggenheim Museum, il Whitney Museum of American Art a New York e la Tate Gallery di Londra.

Nel mondo artistico della Brown sono soprattutto la sessualità e l’erotismo a dominare la scena e le travolgenti emozioni umane si realizzano attraverso fitti reticoli di colori in cui sono insinuate le figure umane che emergono dalla superficie pittorica. Corpi avvinghiati in lotte o abbracci carichi di erotismo; corpi nudi ma mai lascivi che lasciano trapelare una fragilità interiore senza mai eccedere nei toni della volgarità. Le definizioni plastiche delle figure sono infatti ‘addolcite’ nel disegno e nei colori, senza manifestare il sesso in tutta la sua potenza con brutale realismo, ma lasciando che venga filtrato dall’immaginazione dello spettatore. Come nell’opera Teenage Wildlife in cui la seduzione e il desiderio fanno da padroni attraverso una delicata atmosfera, dominata da tinte pastello.

Cecily Brown, Teenage Wildlife
Cecily Brown, Teenage Wildlife

Sulla scia degli artisti del passato, in primis Rubens e Veronese, l’arte di Cecily Brown risente degli stimoli provenienti dal mondo dell’arte newyorchese e quindi del linguaggio incisivo e immediato dell’espressionismo astratto di stampo americano. Non solo per quel che riguarda le interazioni cromatiche, ma nel significato delle opere e nel tentativo di rendere reale e tangibile qualcosa che, per sua definizione, non lo è, cioè il mondo dell’interiorità. A cavallo tra astratto e figurativo, l’artista si è sempre mostrata riluttante a dare una definizione del proprio stile: “Io non comprendo la distinzione fra astratto e figurativo. Sono portata verso la figura, verso il paesaggio ma per me ha poco senso oggi “copiare la vita”. I miei dipinti vivono in una terra di mezzo, dove domina l’ambiguità, dove è impossibile definire qualcosa in modo conclusivo”.

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