Negli spazi espositivi del Museo Nitsch in Vico Lungo Pontecorvo a Napoli è stata inaugurata una mostra dedicata a uno dei padri dell’azionismo viennese, Hermann Nitsch. Unico artista vivente a cui sono già stati dedicati due musei monografici: uno è il Nitsch Museum di Mistelbach, nei pressi di Vienna, dove l’artista vive e lavora, e l’altro è il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch fondato dal collezionista Giuseppe Morra a Napoli.
Non un luogo qualsiasi ma una ex centrale elettrica nel cuore del centro storico che sin dalla sua fondazione (2008) raccoglie i progetti eclettici dell’artista viennese, nonché numerosi “relitti” provenienti dalle sua azioni teatrali. La recente mostra intitolata Azionismo pittorico – Eccesso e sensualità nasce dallo scambio tra i due musei che contemporaneamente espongono opere di Nitsch, ispirate a tematiche differenti: a Mistelbach in questi giorni – e fino a marzo 2016 – è in corso la mostra Arena. Opera dall’opera, che presenta opere provenienti dal museo napoletano.
Eccesso e sensualità nasce dalla volontà di dar rilievo ai lavori precedenti che si ispirano al concetto di arte totale portato avanti dall’artista viennese. Tele di grandi dimensioni, materiale dal 1961 al 2013 e testimonianze foto e video delle azioni pittoriche che colpiscono lo spettatore per la loro particolare crudezza, la presenza insistente del sangue su corpi nudi e interiora animali. Scene e immagini che proprio per l’eccessiva violenza sono costate a Nitsch pene detentive e proteste messe in atto dagli animalisti che lo hanno definito solo un sadico esibizionista. La scelta del titolo è stata spiegata dall’artista stesso all’inaugurazione dell’esposizione napoletana: “A prima vista potrebbero sembrare due culture diverse ma tra Napoli e Vienna è possibile trovare un comune denominatore: l’eccesso. La capacità innata di stupire e di farlo con sensualità”.
Vienna è il luogo in cui ammirare l’arte di Schiele e Klimt e dove sono fiorite le avanguardie novecentesche. Ma Vienna è anche il luogo in cui Freud ha formulato le sue teorie sulla psicoanalisi che hanno avuto ripercussioni sulla corrente artistica dell’azionismo viennese. Proprio questo movimento, con la sua arte volutamente sopra le righe e indirizzata all’accesso intende indagare nell’io segreto dell’individuo, lasciar emergere gli istinti animali e sconfiggere i tabù legati al sesso, alla religione e alla morale comune. L’ossessione per il sangue e la violenza diventa quindi nella volontà dell’artista una sorta di catarsi e purificazione: si tratta cioè di lasciare che gli impulsi relegati nel subconscio irrompano all’esterno per lasciare che la potenza assassina dell’uomo possa liberarsi e infine purificarsi. Il corpo assume in questo processo una funzione centrale, così come lo era per Caravaggio. Questo curioso paragone è stato evidenziato dai critici per sottolineare il rapporto che entrambi gli artisti hanno con il tema della carnalità e dell’esposizione del corpo, seppur con propositi differenti.
La mostra si potrà visitare fino al 28 febbraio 2015 al Museo Nitsch, dal lunedì al venerdì ore 10.00-19.00 e sabato ore 10.00-14.00.