Un appuntamento per ricordare, nonostante il dolore, nonostante la perdita. Alle ore 22.30 del 5 Aprile si sono incontrate all’Aquila circa 120mila persone, 120mila vite, 120mila storie. Il ricordo è ancora intatto, la paura ancora molta per quella scossa di magnitudo 6.3 che nella notte tra il 5 e il 6 Aprile 2009 devastò interi paesi nell’Abruzzese.
Un incontro silenzioso, partito da via XX Settembre e terminato in piazza Duomo. Particolare commozione davanti ad uno dei luoghi simbolo della tragedia, La Casa dello Studente, sotto il cui crollo rimasero vittime 8 studenti. Le migliaia di fiaccole si sono riunite in Piazza Duomo, ancora segnata dal sisma, per la lettura dei nomi delle 309 vittime. Altri 309 rintocchi, poco dopo l’orario in cui il terremoto devastò interi paesi, hanno segnato il termine dell’incontro.
“Rimane lo stesso lutto e lo stesso dolore. In questi giorni ci ricordiamo dei volti che ci hanno lasciati” ha detto commosso il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Ma ciò che resta uguale non è solo il dolore di chi ha perso i propri cari o la propria casa, perché nonostante siano passati 5 anni la ricostruzione è ancora ferma, molti cantieri ancora non sono stati aperti, i monumenti aspettano ancora un restauro. E al riguardo, proprio oggi chiude il Salone dedicato alla ricostruzione in cui è stato avviato il progetto di Officina L’Aquila, con lo scopo di concretizzare un percorso di rinascita di qualità. Mentre dal governo arrivano proposte per la ricerca di una soluzione definitiva per i finanziamenti, dall’amministrazione comunale arriva una stima di 700 milioni da aggiungere al miliardo e 400 milioni già stanziati, necessari al processo di rinascita dell’Aquila e dei paesi coinvolti.
Come spesso accade, al dolore si aggiunge la rabbia. Il ricordo va alle vite spezzate, ma la speranza a fatica resta viva nei sopravvissuti, che ogni giorno si ritrovano a fare i conti con quelle macerie lasciate lì, a riaprire ogni volta una ferita.